Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

CARCERI: “IO NE HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON POTRESTE IMMAGINARE”

Immagine
  In questi giorni, forse per ricordarmi da dove vengo, ho dato un’occhiata ai miei diari che scrivevo dal carcere e ho pensato di rendere pubblici alcuni brani. Non lo so perché lo faccio, forse perché m’illudo di poter seminare qualche dubbio in alcune persone che pensano che chi fa del male ne deve ricevere altrettanto. Forse semplicemente perché mi sento un po' come un reduce di guerra e non riesco a scrollarmi il carcere di dosso, perché spesso mi tornano alla mente tutti i ventisette anni di carcere, con i periodi d’isolamento, i trasferimenti punitivi, i ricoveri all'ospedale per i prolungati scioperi della fame, le celle di punizione, ecc. Se vi va leggete, perché spesso in un prigioniero c’è un pezzo di cuore di ognuno di noi: “Oggi un compagno si è tagliato le vene… Tutto quel sangue mi ha impressionato: la limitatezza e la fragilità della natura umana in carcere è come uno specchio e ti senti emotivamente coinvolto… Insomma non è come vedere la sofferenza in televisi

I giochi di Miroslav

Immagine
Miroslav è il nome slavo per “Mirko” e significa “portatore di pace”. Lo scoprii da una ricerca che feci sul suo nome. Una mia mania ereditata da mia madre che aveva un libro sul significato dei nomi. Lo comprò prima che nascessi, per farsi un’idea sulla scelta del mio. Lo accantonò presto perché, mentre proseguiva la gravidanza, conobbe un bambino che forse avrà avuto solo sei anni e che le raccontò la storia di Cristoforo Colombo così bene che, alla fine del suo racconto, lei gli chiese il nome: “Paolo”. In quel momento decise che quello sarebbe stato il mio nome. Le piaceva l’apostolo, un grande cristiano, con una storia avventurosa, a partire dalla conversione. Il significato del mio nome è “piccolo” ma lei ci vide invece una grandezza che si sarebbe realizzata. Mi piace qui ricordare il suo nome: “Alessandra”, che deriva dal greco Aléxandros ed è composto dal verbo Aléxein, 'proteggere, difendere', e dal sostantivo Andròs, 'uomo'. Garantisco che mantenne fede al pr

La favola

Immagine
Verso Natale... Grazie, famiglia Strada...  La Favola di Gino Strada e Cecilia Strada (scritta da Gino Strada, insieme a sua figlia Cecilia, per spiegare ai bambini il significato di parole come "diritti", "pace", "uguaglianza") C'era una volta un pianeta chiamato Terra.  Si chiamava Terra anche se, a dire il vero, c'era molta più acqua che terra, su quel pianeta. Gli abitanti della Terra, infatti, usavano le parole in modo un po' bislacco. Prendete le automobili, per esempio. Quel coso rotondo che si usa per guidare, loro lo chiamavano "volante", anche se le macchine non volano affatto! Non sarebbe più logico chiamarlo "guidante", oppure "girante", visto che serve per girare? Anche sulle cose importanti si faceva molta confusione. Si parlava spesso di "diritti": il diritto all'istruzione, per esempio, significava che tutti i bambini avrebbero potuto (e dovuto!) andare a scuola. Il diritto

PANDEMIA DI VENDETTA CARCERARIA

Immagine
“Solidarietà allo sciopero della fame di Rita Bernardini su carceri e Covid19” La parte più ingenua di me pensava questa pandemia avrebbe aiutato a umanizzare una buona parte di umanità e a sensibilizzare la società per interessarsi di più alle “Patrie Galere”, invece, come al solito, mi sbagliavo: quasi a nessuno importa di quello che sta accadendo nell’inferno delle nostre carceri. Prigionieri e guardie carcerarie contagiati da coronavirus, alcuni morti, altri moribondi, ma ancora nessun intervento politico e sociale per svuotare le celle. Giusto qualche palliativo per chi è stato condannato per reati meno gravi e nulla per chi ha già scontato decenni di carcere, soprattutto se è stato condannato per gravi reati. Non si capisce perché chi ha passato buona parte della sua vita in carcere sia ancora pericoloso, più di quello che è appena entrato per scontare una breve pena. Davanti ai diritti e alla salute non dovrebbe contare il reato commesso, ma piuttosto gli anni di pen

Diritti su diritti: diritto alla salute

Immagine
Costruisci insieme a noi una società più giusta,  diritto dopo diritto. Carissimo, in questi mesi tutti noi abbiamo toccato con mano cosa significa concretamente il diritto alla cura e quanto questo  non sia solo un bisogno, ma una necessità. Dal 1994, EMERGENCY  ha curato oltre 11 milioni di persone , in diciotto Paesi del mondo. Abbiamo costruito ospedali, formato medici, garantito assistenza ai più deboli, ai più vulnerabili, a quelli che rischiano ogni giorno di rimanere indietro, di rimanere esclusi. Continuiamo a lavorare ogni giorno  per realizzare concretamente quell’idea di sanità gratuita, di eccellenza e universale che è alla base di una società più equa, più inclusiva, più giusta. E TU SEI ACCANTO A NOI . DONA ORA SOSTIENI IL DIRITTO A CURE GRATUITE E DI QUALITÀ PER TUTTI. DONA ORA Per qualsiasi informazione, il nostro servizio sostenitori è sempre al tuo fianco. donazioni@emergency.it +3902881881 Dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 17.00 e il venerdì dalle 9.00 alle 15.0

HO COMMESSO UN REATO

Immagine
Ho commesso un reato.  Ho rubato.  (Ho copincollato questo post dal diario FB di FRANCESCO TASSARA ) PL "Circa un anno fa il nostro film SENZA PORTE NE’ FINESTRE , girato senza budget, vinse il primo premio al Festival di Marano (Napoli) nella sezione Fotogrammi dal carcere. Me lo ha ricordato Andrea, non me lo ricordavo più perché un anno fa mi sembra molti anni fa. Fu scritto insieme ai detenuti e da loro interpretato in circa un anno di faticoso lavoro. Qualcuno nel 2018 , mentre lo giravamo, mi domandò come mai avessi voglia di fare un film in un carcere. Risposi che mi piacciono i problemi, so cosa sono i problemi e quanto abbiano bisogno di compagnia. Uno dei miei migliori amici è attualmente prigioniero (di chi? Di cosa? Perché?). Penso spesso a lui e a tutte le volte che per guardare il cielo deve allungare il collo e piegare la testa all’indietro contorcendola, perché in prigione le finestre sono concepite in una maniera per cui non si riesce a vedere fuori. N