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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Il pulsante rosso

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  di Paolo Luporini Fabrizio si stese sul letto e accese con fatica la TV (il software di quel nuovo modello non era tanto intuitivo). Selezionò un canale di video musicali. Con la sinistra cercò sul comodino le gocce delle lacrime artificiali. Con fastidio, con due dita della sinistra si teneva aperte le palpebre dell’occhio destro e attese che la pressione delle dita della destra sul flaconcino emettesse la sospirata goccia nell’occhio. Parte del liquido era riuscita a irrigare l’occhio, sofferente per la lunga visione degli schermi. Parte del liquido arrivò a bagnare la guancia, sulla quale passò il dorso della mano destra. Passò all’occhio sinistro e stette molti minuti con gli occhi chiusi, insofferente per l’ozio obbligato. La TV attaccò “Losing my religion”, un pezzo che musicalmente lo prendeva molto. Marta entrò nella stanza: “E’ oggi che Trump lascia?” “No, credo di no, manca qualche giorno ancora.” La domanda lo lasciò inquieto ma le note continuavano a infondergli una

Il Cambiamento

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#IlCambiamento Gian Luigi Ago Se prima non ci sarà un lavoro educativo, culturale, antropologico, sociologico e pedagogico non ci saranno certo le condizioni per in vero cambiamento. Ma davvero pensiamo di essere noi così fortunati da vivere nell'epoca in cui tutto cambierà? Assolutamente no, io penso che ne siamo lontani. Anche i giovani di oggi non sono una generazione che vedrà tutto questo. Da un mio calcolo (non chiedetemi i dettagli) penso che prima di ottant'anni non avremo un vero cambiamento. Noi possiamo solo mettere qualche seme; i raccoglitori saranno altri. Vedo qualche stimolo: Greta Thunberg, i movimenti antispecisti, ecc. La politica, come sempre, non fa le rivoluzioni, le combatte e poi ci si adatta quando non può fare altro. Per questo m'interessa poco lo scenario politico, perché  non è da lì che nascerà il cambiamento ma da un cambio di mentalità che ovviamente i politici non favoriscono. Solo grandi movimenti che lavorano fuori dai riflettor

LA SCATOLA DI BISCOTTI

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Recentemente ho scritto un racconto breve, stile ucronico. Visti i recenti sviluppi lo propongo, per chi fosse interessato. Edoardo Galatola LA SCATOLA DI BISCOTTI    “Grande giornata! Sono un leone, come sempre. Tu come stai? Niente di meglio che scambiare due chiacchiere!”   “Non saprei. Non ti sembra che ci sia qualcosa di strano? Qualcosa di sbagliato?”   “Ma cosa ti viene in mente? È impossibile, io non ho mai fatto niente di sbagliato. Anche perché so più cose io del mondo di qualunque altro essere umano. Ho avuto due genitori spettacolari, entrambi mi hanno insegnato che c’è una bella differenza tra il bene e il male, e sono stati entrambi a insegnarmelo. Sapere qual è il bene e qual è il male è fondamentale, ti permette di essere sempre nel giusto. E noi siamo il bene!”   “Sì, d’accordo, lavoriamo per il bene. Ma di chi? Come mai, adesso, non c’è più nessun altro?”   “E che importanza ha? Vedi, è tutta una questione d'intelligenza. Credo di essere la persona più