Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Se non lo fa la Repubblica, lo facciamo noi...

Immagine
Condividete (io lo riporto da un post di Roberto Di Maio) ! Stella Morris, la moglie di Julian Assange , è intervenuta nel corso del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia per rivolgere delle parole molto dure ai giornalisti occidentali.  “Gentilissime/i GIORNALISTE e GIORNALISTI, siamo qui, al vostro Festival Internazionale del Giornalismo, per parlarvi di UN VOSTRO COLLEGA, RINCHIUSO IN CONDIZIONI TERRIBILI SOLO PER AVER  FATTO IL SUO LAVORO DI GIORNALISTA INVESTIGATIVO, denunciando le malefatte e i segreti inconfessabili di governi e potenti. Stiamo parlando, naturalmente, di Julian Assange. In questi drammatici giorni, riempiti di immagini di distruzione, di morte e di disperazione in Ucraina, vi vediamo tutti intenti a denunciare eccidi e crimini di guerra. Proprio ciò che Julian Assange ha dedicato la sua vita a svelare e a castigare. Con una differenza, però. Voi svelate e castigate i crimini di guerra della Russia, paese che il governo statunitense ha q

Rudi, uomo tra due millenni

Immagine
Rudi Veo Io e Ash, il cane di famiglia, che cerchiamo un passaggio, un canale magico, una via di uscita che ci porti fuori dalla follia di discorsi, che stanno intorno a una tragedia, che è solo morte e distruzione, potenza, sopraffazione, miseria e disumanità. Non so se un altro mondo sia ancora possibile, gli indizi per trovarlo o per scoprire percorsi che portino a nuovi, migliori di questo, stanno nel riportare l’incontro, il confronto, la convivenza a semplici gesti, come sorridere, ascoltare, vedere nell’altro noi stessi. A essere sognatori, utopisti, quindi umani, oltre a far sorridere chi ha molte certezze, di sicuro ha un effetto non da poco: quello di non provocare danni, disastri, violenza.

Ampliare la base navale o dare un futuro alla città?

Immagine
William Domenichini Il progetto Basi blu va contrastato, così come è stato proposto, e dovrebbe essere l'occasione di bonificare e ripensare un'area di 900mila metri quadri che occupa da 150 anni il nostro territorio, che negli anni d'oro occupava oltre 20mila lavoratori e che oggi, con la stessa superfice occupata ne vede presenti un migliaio. Questo in un mondo civile, o se volete in teste e cuori che vorrebbero traguardare un futuro degno di tale nome. La sottosegretaria leghista ritiene le nostre preoccupazioni "uscite da campagna elettorale" ma evita accuratamente di rispondere nel merito, forse perché confermerebbe che con questa amministrazione, La Spezia ha perso l'occasione di condurre una trattativa con la Marina militare che ponesse due obiettivi necessari alla città: 1. bonifica dai veleni, 2. riorganizzazione e razionalizzazione delle attività interne, 3. recupero di spazi alla città. I totiani sono più onesti, la loro visione della ci

MORIN - 10/04/2022

Immagine
Paolo Luporini 11 aprile 2022 È solo un ritaglio Di una foto banale Mi dà lo scopo Di dissertare In due parole Su ciò che sono Mare e Sole.

FULMINE OLTRE IL PONTE - William Domenichini

Immagine
  Ciao Paolo ti invio la scheda del libro. A presto -- William Domenichini m:  +39 320 6565333 e:   info@fulmineoltreilponte.com www.fulmineoltreilponte.com        Fulmine è oltre il ponte Da una storia vera, un romanzo partigiano di William Domenichini (Marotta&Cafiero Editori) Il progetto “Fulmine è oltre il ponte” è un romanzo partigiano, tratto dai racconti di mio nonno, che ha combattuto la Resistenza nella Brigata Val di Vara (colonna Giustizia e Libertà, per l'appunto con il nome di battaglia Fulmine. Abbiamo intrapreso questa avventura con la realtà della Marotta & Cafiero, un gruppo di giovani che lavorano quotidianamente ad un'esperienza editoriale meravigliosa, cercando di realizzare questo libro con una casa editrice indipendente open source, che cura libri pubblicati esclusivamente su carta riciclata, con inchiostri non inquinanti, che pubblica i testi con licenza Creative Commons e interamente prodotti dal basso, che è la prima cooperativa di giovani dell&

Bucha, genocidio come tanti altri

Immagine
I morti al balzo L’unica certezza sull’orribile strage di Bucha è che 410 esseri umani sono morti. Quasi sicuramente per mano russa: sapremo tutto, forse, da un’inchiesta internazionale alla fine della guerra (e molto dipenderà da chi l’avrà vinta). Ma francamente importa poco chi li abbia uccisi, e dove, e quando: chiunque sia stato non sposta di un millimetro il giudizio sulla guerra, che è sempre sterminio e distruzione. Nemmeno se si scoprisse che la strage – come sostengono i russi e i complottisti – è opera degli ucraini, o di qualche milizia più o meno nazi o mercenaria, si ribalterebbe il capitolo delle colpe. Che sono chiarissime: dal 24 febbraio sono di Putin, mentre fino a quel giorno se le dividevano equamente la Russia, la Nato (soprattutto gli Usa) e il governo ucraino. Ne vedremo tante, di scene come Bucha, o come il video di soldati ucraini che gambizzano soldati russi imprigionati e ammanettati, se non si arriverà presto a una vera trattativa con reciproche

GAIA PUO' MORIRE

Immagine
  Paolo Luporini S'imparano cose dalla Storia come dalle disgrazie. Ci sono disgrazie naturali che si scopre siano state causate dall'azione dell'uomo. Si è parlato di pangolini e pipistrelli o di esperimenti tossici nei laboratori batteriologici da cui 'è scappato' il virus. Ci si trova in guerre senza averle dichiarate. Io mi sono rassegnato alla stupidità dell'uomo, e così dei politici. Siamo tutti destinati a morire. Non escludo che lo faremo in un modo stupido. Le utopie, tipo quella immaginata da Adriano Sofri , se non sono difficili, sono impossibili, perché hanno a che fare con uomini stupidi che le sanno immaginare e da altri altrettanto stupidi che danno degli stupidi ai primi. Il quotidiano dei lavoratori , giornale scomparso da molti decenni, aveva in alto a destra, sulla copertina, la Lode del comunismo, un'utopia semplice che nessuno ha mai saputo realizzare, proprio perché l'uomo inquina il piatto dove mangia. In questa crisi nucleare di