NESSUNO ESCLUSO


Marco Latrecchina  - EMERGENCY 

Distribuzione di pacchi alimentari e di prodotti per l’igiene per la casa e della persona in risposta a un’emergenza sociale ed economica che sta colpendo sempre più persone. 

“Nessuno escluso” è un progetto di distribuzione di beni di prima necessità per le famiglie in difficoltà che abbiamo attivato a Milano, a Roma e a Piacenza a partire da metà maggio, quando l’Italia stava per uscire dalla cosiddetta Fase 1. 

Ci siamo resi conto delle reali necessità delle persone nel corso del progetto di consegna di spesa e farmaci a domicilio che avevamo attivato a Milano in collaborazione con il Comune e le Brigate Volontarie per l’Emergenza fin dai primi giorni di marzo. Pian piano, mentre le richieste di consegna diminuivano perché i negozi avevano ricominciato a fare consegne a domicilio, sono emersi bisogni legati a fasce di popolazione diverse, i cosiddetti «nuovi poveri»: nuclei familiari numerosi che prima dell’emergenza riuscivano ad autosostenersi, colf e badanti che avevano perso il lavoro, giovani impiegati in settori lavorativi bloccati (ristorazione, eventi…), lavoratori in cassa integrazione, Partite Iva, lavoratori precari o in nero, italiani e stranieri. 

Quasi tutti, prima dell’emergenza, riuscivano a provvedere alle spese principali per sé e per la propria famiglia: con il protrarsi della pandemia invece si sono trovati senza lavoro, fuori dai sistemi di aiuto tradizionali e senza sapere nemmeno a chi rivolgersi. Abbiamo ascoltato le loro parole durante le telefonate al centralino allestito a Casa EMERGENCY, ma c’è anche chi si è presentato direttamente nei nostri uffici. La prima signora la scorderò difficilmente. Da come si era presentata, credevo volesse proporsi come volontaria o lasciare il curriculum vitae per le nostre attività umanitarie. Invece, quando l’abbiamo fatta accomodare è scoppiata a piangere. Lavorava per la ristorazione e il marito nell’edilizia, entrambi in nero. Due figli piccoli, a casa da scuola. Ce la stavano mettendo tutta per mantenere la famiglia, razionando il cibo e sperando di poter tornare presto a lavorare. Quando si è accorta che non aveva nemmeno più la carta igienica in casa ha capito che era arrivato il momento di chiedere aiuto, che non poteva più aspettare. Abbiamo cercato di rassicurarla e, con l’aiuto dei volontari delle Brigate Volontarie per l’Emergenza – nostro partner anche in questo progetto -, le abbiamo preparato un pacco con un po’ di scorte.

E’ da storie come questa che abbiamo capito che dovevamo fare qualcosa. Mai mi sarei immaginato di trovarmi di fronte a un’emergenza di queste dimensioni nella mia città, di dover portare aiuto ai miei vicini di casa o di quartiere, eppure la realtà economica e sociale che vediamo ci mostra una situazione difficile e complicata. Se da una parte la fine dell’emergenza sanitaria sembra averci fatto tirare un respiro di sollievo, dall’altra è emersa una vera e propria emergenza sociale che sta colpendo sempre più persone. La paura è che la situazione si aggravi ulteriormente, soprattutto quando finiranno le misure di sostegno statali, come ad esempio la cassa integrazione. L’autunno potrebbe essere un periodo difficile per molti.

“Prendere in carico”: quello che facciamo non è una consegna una tantum ma regolare. Cerchiamo perlomeno di sollevare le famiglie dall’ansia e dalla paura di non sapere cosa mettere sulla tavola. Quando prendiamo in carico un nucleo familiare, lo seguiamo per almeno un mese, poi effettuiamo una verifica per capire se sono tornati al lavoro, se hanno ricevuto i sussidi statali, in poche parole se hanno ancora bisogno del nostro aiuto.

E’ una nuova sfida per EMERGENCY che si è sempre occupata di sanità e raramente di progetti di questo genere, ma davanti a questi bisogni evidenti abbiamo messo in piedi una vera e propria catena logistica con una piattaforma informatica dove raccogliere, analizzare e monitorare la situazione dei nuclei familiari; un gruppo di lavoro che contatta le aziende per chiedere donazione di prodotti; la predisposizione di magazzini centrali in cui ricevere i prodotti e preparare i pacchi, altri magazzini territoriali dove organizzare la distribuzione. Possiamo contare complessivamente su più di 700 volontari.

Lavorando per EMERGENCY da diversi anni ho capito che l’obiettivo principale delle nostre attività è quello di non lasciare indietro nessun essere umano di fronte a un’emergenza, una guerra, un bisogno. E’ un principio di solidarietà che anche i miei genitori mi hanno trasmesso fin da bambino. Proseguiremo almeno fino a dicembre e stiamo per allargare il progetto anche in altre città italiane perché sappiamo che ce ne sarà bisogno.

 


N° 96 di EMERGENCY, settembre 2020 Tiratura 146.700 copie, di cui 120.000 spedite ai sostenitori Direttore Gino Strada Direttore responsabile Roberto Satolli

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