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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Il buono e il cattivo

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I n carcere senza scrivere non sarei riuscito a sopravvivere. Scrivere mi faceva bene perché potevo vivere la libertà degli altri e sognare la vita dei personaggi dei miei romanzi. E per uno che non aveva più vita né sogni non era poco. Scrivevo di notte per tante ore, seduto su uno sgabello in un angolo della cella, al freddo, a scrivere romanzi che pensavo non avrebbero mai visto la luce, perché non è facile pubblicare per uno scrittore ombra. In tanti anni di carcere non ho fatto altro che scrivere e mi ricordo che ormai sotto la mia branda non c’era più posto per tenere i miei manoscritti. E c’erano delle notti che mi veniva voglia di dare fuoco a tutto per riscaldarmi. Ci vuole un sacco di tempo e di energia per pubblicare un nuovo libro e quando finalmente va in stampa scopro che il lavoro è appena iniziato, perché manca la cosa più importante: la promozione. Se un libro non è conosciuto non può essere letto e se non viene letto è come se non fosse mai stato scritto. 

LE VOSTRE PRIGIONI - Vita da ergastolano

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Gli scrittori sono come i vampiri e si nutrono delle emozioni dei propri lettori. Fa sempre piacere ricevere commenti positivi di quello che scrivi. Nella mia pagina ho ricevuto questo messaggio: “In studio il Suo libro è piaciuto molto! Se cerca canestrinilex: avvocati c'è una mia collaboratrice che ha scritto cose molto belle. Grazie, Nicola Canestrini Un ergastolano si racconta: se non sapete cosa leggere o cosa regalare a Natale, Carmelo Musumeci ha scritto "Le vostre prigioni, vita da ergastolano" . In studio è piaciuto. https://www.amazon.it/VOSTRE-PRIGIONI-vita.../dp/1090868421 Carlotta Capizzi Questo weekend avevo il diario di un condannato all'ergastolo a farmi compagnia, il diario di vita di una persona che, credevo, una vita non l'avesse più. Invece mi è stato dimostrato il contrario, perché se c'è chi riesce a trovare un senso alle giornate (interminabili) in carcere, un senso alle settimane, ai mesi e agli anni chiuso in una cella. Allora la vit

Ken Parker

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Apprezzare Ken Parker è, a mio parere, stare da una parte.  Ken Parker è il mio fumetto preferito, in assoluto, molto di più di tutti i supereroi della Marvel, persino più del Batman più "dark", più di Blueberry o di tanti altri che pure mi hanno appassionato. Ogni suo album è un bellissimo racconto. I miei preferiti sono "Adah", "Un principe per Norma", "Diritto e Rovescio", "Lilly e il cacciatore".   Il brano è "This land is your land", di Woody Guthrie, che dedico a Gian Paolo Ragnoli, Rudi Veo e Giovanni Sturmann, che hanno avuto il merito di avermelo fatto conoscere, tanti anni fa.   Ken Parker, Wikipedia Video YouTube "Ken Parker - Berardi & Milazzo", di Paolo Luporini

Impressioni di novembre

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Dritto e Rovescio 2.0 PS5 (Sony Corporation) A cosa sto pensando?  Faccio constatazioni su un lento ma drastico cambio di mentalità tra la mia generazione (o anche quella dei miei nonni) e quella invece di chi oggi è giovane. Ovvio è una generalizzazione. Esistono per fortuna gli individui che hanno impostazioni differenti tra le due categorie che estremizzo. Mentre noi somigliavamo ai nostri antenati ed eravamo formiche in una società che stava prendendo i connotati del consumo, i giovani di ora scelgono consumi diversi ma non hanno propensione al risparmio e alla progettualità.  In certe cose possono essere anche molto parchi ma, non avendo il valore delle cose, possono spendere enormità per qualcosa di voluttuario che sentono indispensabile. E pure, spesso, non si preparano per acquisire competenze o strumenti per far fronte ai rischi o agli impegni del futuro. In famiglia mi è stato insegnato, come facevano i nonni materni contadini, di fare scorte per l'inverno. I

CORONAVIRUS: VIVERE IN CARCERE È COME ESSERE MORTI CON GLI OCCHI APERTI

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In questi mesi, forse anche a causa della paura del coronavirus, sto continuando a ricevere molte lettere dai miei ex compagni e le loro parole mi fanno stare male. A volte non mi fanno neppure godere la libertà, perché è difficile essere liberi e felici quando molti tuoi compagni, nel tempo del coronavirus, sono murati vivi senza nessuna pietà.  Ho pensato di rendere pubbliche alcuni brani di queste lettere per tentare di fare stare male anche quelle persone che pensano: “Se la sono cercata.” “Devono marcire in carcere.” “Chi ci pensa alle vittime?” “Chi è mafioso, lo sarà tutta la vita, niente pietà e niente benefici.” Lo so! Sarà difficile che le persone che pensano in questo modo rimangano colpite nel leggere queste parole, ma ci voglio provare, perché penso che anche dentro di loro ci sia dell’umanità. Comunque sia, spero di mettere il dubbio che non basta non fare del male (o reati) per essere buoni. Caro Carmelo,  le tue parole mi trasmettono sempre energia e coraggi

La Bellezza in Matematica

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  Scritta su un muro di Via Venezia, La Spezi a  Cos'è la Bellezza in Matematica? Vediamolo insieme a un ingegnere e a due fisici:  Miroslav  Paolo Luporini, Vittorio Grandi, Grazia Betti, Massimo Ragadini    Il ministero della Ricerca Scientifica Italiana strinse un accordo con le principali Università dei paesi slavi per un progetto congiunto dalle finalità ancora sconosciute. Il progetto prevedeva il trasferimento di molti studiosi slavi presso l’Università di Spezia. Ciascuno avrebbe avuto un assistente spezzino prescelto dallo stesso studioso tra i diplomati del liceo Scientifico “A. Pacinotti”. Non importava l’età, perciò venni scelto da Miroslav. L’incontro avvenne fortuitamente nelle sale dell’ex liceo, in via Venezia. Lì c’erano pure gli alloggi degli studiosi, che vi erano giunti insieme con un pullman che si era parcheggiato in viale Aldo Ferrari, invadendo la pista ciclabile. Molti curiosi li attendevano, così come si aspettano i tifosi delle squadre avversarie de