Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2021

CHE PALLE!

Immagine
  Ore 5:51 “Che palle!”, questa è la prima frase che ho mormorato mentalmente stamattina. Mi sono alzato di scatto, incerto sulle gambe e, barcollando e sbandando, mi sono precipitato a pisciare. Il pensiero è andato alla contabilità del coronavirus, che è sempre un passivo. L’unico numero confortante è quello dei guariti, che, da molto dopo l’inizio della pandemia, è sempre superiore a quello dei decessi. Questo pensiero “positivo” (com’è diventato negativo quest’aggettivo) mi ha fatto tornare al motivo della veglia di ieri notte. Infatti, da ieri sera alle 17:40, quando ho ripreso la lettura di “Anni collaterali” di Marco Ursano, dal punto in cui Edipo consegna in motorino le pizze in quel di Pisa, non mi sono più fermato sino alla fine del libro. Se l’ho divorato, ci sarà un perché. Mi pare evidente che perciò è un bellissimo romanzo, una storia di tante storie, quella di una vita, quella di uno di noi. Più giovane di me, mi viene da dire, ma in fondo le nostre vite si somigliano mo

Polisario 2021

Immagine
Polisario 2021.  Il Polisario, un'organizzazione che ha saputo costruire in un posto ostile dal punto di vista climatico una Repubblica, accogliente, sofisticata, democratica, basata sul principio dell’istruzione universale e la non violenza. Un risultato costruito grazie al principio della complicità sana tra classe dirigente ed il suo popolo.  Un ruolo determinante in tutto questo lo gioca sicuramente la solidarietà internazionale, il ruolo degli Stati  amici/maturi, che non fanno pesare o contare monetariamente il loro sostegno,  la qualità umana degli individui con noi solidali.  I campi saharawi  sono un luogo del destino, non mi sarei mai immaginata che un giorno avrei dovuto impedire i viaggi nei campi, dopo 27 anni in cui ripetevo questa frase: “venite da noi, per vedere cosa siamo riusciti a costruire a mani nude in quel deserto arido, venite per vedere cosa vuol dire avere un progetto politico e sociale, venite, abbiamo poco, ma quel poco sarà messo a vostra d

Non si tratta di una guerra

Immagine
#PalestinaIsraele  Non si tratta di una guerra. Si tratta di un invasore e di un popolo che gli resiste. Gian Luigi Ago Tutti i partiti italiani sostengono Israele con motivazioni che travisano la realtà, soprattutto con gli slogan "Israele ha il diritto di difendersi". La Fake, dopo essere stato lo sport nazionale, è ora internazionale e detta la nostra politica estera per il Medio Oriente. "Uno stato ricco è meglio di un popolo povero, talmente povero che perde sempre più territorio". Ecco l'assunto catalaniano che in cuor loro rimuginano i politici nostrani.  PL Quello che sta succedendo a Gerusalemme è vergognoso. Lo Stato Israeliano - dove le estreme destre governano da anni il Paese - continua a praticare una sostituzione etnica, una colonizzazione forzata dei territori palestinesi, un esercizio smisurato della forza. Nonostante le mille violazioni degli accordi internazionali nessuna sanzione da parte delle Nazioni Unit

SOGNO TURCO

Immagine
Paolo Luporini Questa mattina sono stato svegliato, nel mezzo di un sogno intricato, dalle parole di mia moglie Joanni che stava sognando e parlando ad alta voce. Il mio sogno interrotto era così, ve lo narro come un racconto: Kemal , nome fittizio, si sveglierà alle 2:17, si alzerà, inghiottirà una compressa di melatonina e tornerà a letto. Tre ore e mezza dopo, esattamente alle 5:47, sarà svegliato dalle parole della moglie Rihem che parla nel sonno. Lascerà che continui a sognare, curioso di ascoltare il racconto di quello che a lui parrebbe un incubo. Lui le racconterà il suo, appena interrotto dal forzato risveglio. Anche Rihem è un nome fittizio. Il sogno di Kemal è molto vero. Non aspettiamo il risveglio di Rihem per ascoltarlo. Ce lo svela lo stesso Kemal:  «Ricordo tutto, purtroppo, di questo sogno, parlarne mi fa soffrire perché rivedo tutto il sangue, i corpi dei morti… Ma questa è la fine, la strage. Tutto inizia con una mia storia d’amore con un’amica conosciu