CHE PALLE!

 


Ore 5:51 “Che palle!”, questa è la prima frase che ho mormorato mentalmente stamattina. Mi sono alzato di scatto, incerto sulle gambe e, barcollando e sbandando, mi sono precipitato a pisciare. Il pensiero è andato alla contabilità del coronavirus, che è sempre un passivo. L’unico numero confortante è quello dei guariti, che, da molto dopo l’inizio della pandemia, è sempre superiore a quello dei decessi. Questo pensiero “positivo” (com’è diventato negativo quest’aggettivo) mi ha fatto tornare al motivo della veglia di ieri notte. Infatti, da ieri sera alle 17:40, quando ho ripreso la lettura di “Anni collaterali” di Marco Ursano, dal punto in cui Edipo consegna in motorino le pizze in quel di Pisa, non mi sono più fermato sino alla fine del libro. Se l’ho divorato, ci sarà un perché. Mi pare evidente che perciò è un bellissimo romanzo, una storia di tante storie, quella di una vita, quella di uno di noi. Più giovane di me, mi viene da dire, ma in fondo le nostre vite si somigliano molto. A quel punto, ho voluto iniziarne un altro, quello di un amico non solo di Facebook, uno altrettanto vero, Claudio Jaccarino, con il quale ho in comune molte cose, ma di cui invidio una vita che mi pare bellissima, leggendo il suo libro di acquerelli e di foto trattate con effetti acquerellati. Se mai una vita si potesse descrivere con un colore, definirei la sua con una tavolozza arcobaleno che ne comprende tutto lo spettro. Dalle parole della terza persona che in lui gli parla, si comprende come Claudio e Teresa abbiano saputo ascoltare le loro voci interiori e siano stati “sempre pronti” a seguirne i consigli, anche se poteva sembrare folle consegnarsi all’incerto. I loro doni non sono stati semplici baratti, sono convinto che anche dopo il disastro dell’allagamento del Laboratorio di Cromografia riceveranno da tutti i loro numerosi amici l’aiuto che gli servirà per ripartire, nonostante le zone rosse del coronavirus. E’ questione di tempo, ma facciamo che l’aiuto arrivi presto. Claudio Jaccarino e Massimiliano Masa, oltre al libro “La memoria sono pagine colorate”, di cui a dicembre uscirà il secondo volume, che si può prenotare, sempre a 20 €, offrono 12 loro opere a 50 € l’una. Sono raggiungibili entrambi su Messenger, oppure al tel. 338 4576147.
Io, questa mattina, prenoterò da Gaia Fabbri e da Diana Baraldini, le amiche libraie che qui taggo, il libro di Marco Ursano “Il mare capovolto”, che Gian Paolo Ragnoli mi dice essere un capolavoro.
Dalla frase “Che palle!”, lamento della fatica dell’esistenza, al culto della Bellezza, il passo è breve.

“Dove si crea un’opera, dove si comincia un sogno, si pianta un albero, si partorisce un bimbo: là opera la vita e si è aperta una breccia nell’oscurità del tempo.”

Hermann Hesse

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