IL VOTO QUOTIDIANO


Paolo Luporini 

23 settembre 2022
Anticipo il silenzio elettorale (che in molti, qui, violeranno) dicendo che non si vota il 25 settembre, ma ogni giorno che si sceglie se e come alzarsi dal letto. Ogni nostra parola è propaganda, il nostro esempio contiene già le nostre promesse. Parla il curriculum vitae, garantiscono i nostri conoscenti. Chi ci saluta e si ferma a parlare con noi, chi ci cerca per una passeggiata insieme, per un caffé, una pizza, un film, una serata di musica o a teatro, sono i nostri elettori. Ciascuno è un candidato e un votante. Come si fa ad astenersi da questo voto? Se deciderete di andare al mare, deluderete molti di noi, perché, come ogni giorno è diverso da quello dopo, il giorno 26 settembre sarà diverso dal 25. Per non parlare dei giorni dei prossimi cinque anni. Sono all'orizzonte grandi trasformazioni, non tutte positive. Fate molta attenzione a non delegare tutto il potere che i politici avranno su di noi. Scegliete la prudenza e la libertà, che non ci manchi la pace e la conservazione di molti diritti conquistati. È questione vitale di sopravvivenza per moltissimi. Un regalo ai superricchi di esagerati superpoteri sarebbe la fine delle libertà individuali e dell'autonomia economica. Ricordatevi di Cipro e della Grecia. In un'Europa federata ci possono essere vantaggi e svantaggi di cui potremmo approfittare o da cui dovremmo difenderci. Abbiamo la responsabilità anche dei nostri giovani e dei nipoti. Scegliete spiragli per un mondo vivibile e più giusto, in pace globale. Un'utopia non si realizza prima di tutto se nessuno la sogna, secondariamente se ci si rassegna. Anche se qualcuno la contrasta, la forza dell'unità, che ora sembra del tutto nascosta, vince gli ostacoli. Spero che per i prossimi anni ci siano sorprese, novità positive. Anche nel buio si accendono piccoli cuori in fiamme che incendiano il futuro di coraggio ed entusiasmo. Prendete esempio da Greta Thunberg, la studentessa che il venerdì sciopera per il futuro. 

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