ROSE SBOCCIATE A GENNAIO


Rudi Veo
7 gennaio 2023

Un paio di giorni fa ero in macchina col mio figlio più piccolo, piccolo relativamente, tra tre mesi è diciannovenne.
Mi chiede: “Hai visto visto Niente di nuovo sul fronte occidentale?". 
Ho avuto un attimo di visioni imprecise, poi: 
“Devo averlo visto che ancora la televisione era in bianco e nero.“
“No, lo hanno rifatto, l’ho visto su netflix. Senti, ma veramente potevano succedere cose del genere?". 
Mentalmente ho pensato alla Prima Guerra Mondiale, alle trincee, al massacro inutile di una generazione di giovani, in nome di niente se non della follia delle armi e del profitto dell'industria bellica. 
“Purtroppo accadevano cose del genere.“
“Guardalo, papà!“
Ieri sera mi sono ritrovato solo in casa a una cert’ora, accarezzavo il mio dolce cane e ho provato a guardare il film.
Ho resistito cinque minuti, poi ho spento il televisore. Le sequenze iniziali sono terrificanti e, ahimè, molto realistiche, un massacro di giovani anime, buttate fuori dalla trincea con l’unico scopo di farle morire.
Non ho retto, l’Inconscio fa strani collegamenti e tu non te lo aspetti, chissà, avrò visto il figlio che mi ha parlato del film e ho immaginato potesse essere uno di quei ragazzi morti senza una ragione.  
Poi, poco dopo, mentre passeggiavo col mio dolce cagnolino, alternativa che avevo scelto alla visione del film, non c’è voluto molto ad associare le immagini cinematografiche con la realtà di questi giorni.
Ho pensato a ragazzi ucraini, ai ragazzi russi, che sicuramente vorrebbero svegliarsi dall’incubo che li sta  coinvolgendo, non cinematograficamente, ma realmente.
I giovani dovrebbero essere liberi di  girare il mondo, incontrare coetanei, scambiarsi sorrisi e tentativi di superare differenze linguistiche, in nome della curiosità, dell’amore, della spontaneità che in quella età è uno stato dell’anima.
Invece, come nel film che il mio dolce figlio più piccolo mi ha suggerito,  esiste la follia identitaria, la pazzia legata alla convenzione degli Stati, delle cosiddette Patrie. La mia patria va oltre il “Mondo Intero“ che i libertari rivendicavano, la mia patria è la galassia dove il sistema solare si aggira e ci gira, ma non escludo possa espandersi ad altre più lontane.
In questa giornata che sta per terminare, una tregua unilaterale dichiarata dallo psicopatico nazista che ha iniziato la guerra, guerra che continua e continuerà a insanguinare il nostro continente, non sappiamo per quanto.
Siamo inermi di fronte agli eventi, capisco che anche queste mie parole non sposteranno il corso della Storia, prendetela  come la solita inutile dichiarazione di buoni intenti, come chissà quante altre qualcuno starà facendo in questo esatto istante, ma, se è questo che posso fare, voglio continuare a farlo. 
Siamo esseri umani che hanno avuto l’enorme dono di poter vivere, per il  tempo che ci è dato, in un  pianeta che chissà per quale coincidenza è riuscito a formarsi  esattamente nel migliore dei modi,  con equilibri, genialità, bellezze incommensurabili e lo ha fatto senza prevedere confini, stati o patrie. Stamane, nel mio pereginare col dolce cagnolino, ho visto che sono sbocciate rose, le vedete nella foto. 
In altre epoche, non so quali interpretazioni ne avrebbero dato, rose sbocciate a gennaio, un anno eccezionale, un anno  infausto? 
Immaginiamo invece che  questo anno possa avere Pace, Umanità, Fraternità, Giustizia.
“Puoi dire che sono  un sognatore, ma non sono l’unico ... “. 
Fate girare il messaggio e buoni giorni a venire.

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