IL MALE E L'ALTRO

 


Paolo Luporini

Ho ascoltato quattro lunghe conferenze di Vittorio Marchi, fisico quantistico studioso della coscienza, dello spirito e dell'UNO, rintracciabile nel TUTTO, microcosmo e macrocosmo avviluppati come l'intero spazio percorso da un elettrone o come la complessa composizione dei cento miliardi di cellule di cui ciascuno di noi è composto, che ripetono l'organizzazione dell'intero organismo, nelle cinque prerogative di tutti gli esseri viventi: la riproduzione, la crescita e lo sviluppo, l'adattamento all'ambiente, la risposta agli stimoli e la trasformazione dell'energia Le stesse caratteristiche appartengono ad ogni singola cellula. Questo parallelo non indica però un Altrove, ma un Ovunque. Dov'è l'UNO del TUTTO? E' OVUNQUE. Perciò non c'è un ALTRO, ma IO sono tutto. Il cammino di ciascuno di noi è verso questa consapevolezza di appartenere al cosmo e che siamo il cosmo, gli esseri viventi, la materia inorganica, gli altri pianeti, le stelle, e la Materia oscura, la forza debole, i buchi neri, perché tutto VIBRA, tutto è energia e movimento. Siamo campi elettromagnetici che vibriamo a frequenze percettibili dai nostri occhi e pure a frequenze altissime ed invisibili. Pensiamo alla Risonanza Magnetica Nucleare. E' basata su principi molto diversi dalla Radiologia a Raggi X. Indaga, come l'ecografia, gli echi che i nostri organi rimandano se colpiti, avvolti, da onde elettromagnetiche. Le immagini che si possono visualizzare da un CD-ROM sarebbero per noi invisibili, eppure restituiscono ai diagnostici una realtà nascosta dei nostri corpi fisici. Altrettanto si può dire di altre realtà invisibili che vibrano a frequenze altissime invisibili all'occhio. Vittorio Marchi dice che la LUCE è, per lui, l'acronimo de LA UNICA COSA ESISTENTE. Tutto è, infatti, luce, vibrazione, ma l'occhio, che ci è dato per vedere, vede solamente un range di frequenze e non ne vede altre. Con la strumentazione, certe frequenze sono state scoperte, ma ce ne saranno pure altre di frequenze superiori. Per VEDERLE, possiamo usare altri mezzi di conoscenza: la nostra Mente, la ragione, oppure l'INTUIZIONE, i sentimenti, cioè il CUORE, o le emozioni, LA PANCIA. Con ogni nostro strumento di visione della diversificazione dell'UNO, possiamo però averne una rappresentazione unitaria alla quale apparteniamo e che ci appartiene. Questa rappresentazione ci viene dall'osservare, essendo del tutti immersi nel sistema che osserviamo e che, a sua volta, da osservato, contemporaneamente ci osserva influenzandoci, modificandoci, mentre noi non ci limitiamo ad osservarlo ma lo modifichiamo perché in esso viviamo. Da questa osservazione immersiva ci viene la consapevolezza che non c'è differenza tra un dentro e un fuori, tra noi stessi e gli altri, nel sociale, né un DOVE, mentre non c'è né un QUI né un ALTROVE, ma solo un OVUNQUE ed un TUTT'UNO. Questa consapevolezza è la META. Vittorio Marchi dice che la NATURA non va difesa dagli uomini che la danneggiano. E' la Natura stessa che si difende. Perciò ci sono i disastri, il riscaldamento globale, lo scioglimento dei ghiacciai, l'innalzamento dei mari, i turbamenti del clima, le alluvioni, gli allagamenti, gli straripamenti dei fiumi, le pandemie (provocate o naturali che siano) e perfino le guerre, come mi ha detto una persona con la quale ho parlato oggi, che mi ha confessato che quando ha avuto la sensazione che la pandemia stesse finendo e venendo a sapere della notizia che si stanno realizzando notevoli conquiste di farmaci nuovi per la quasi totale sconfitta di molti tipi di cancro, ha pensato che la Natura, Gaia, la Terra come organismo vivente, avrebbe suscitato l'occasione di una guerra che avrebbe compensato, con le sue decimazioni, il numero delle guarigioni dal cancro, per mantenere la presenza umana entro limiti accettabili. Questa persona ha immaginato un piano Davos nelle intenzioni della Natura. Eccoci. I politici, come è nella loro complessione, sono sposati ad una parte, un partito, e ad una concezione del mondo come di parti divise e contrapposte e ciascuno di loro, con le proprie alleanze, in fondo lotta per se stesso e vede nell'avversario la parte del male che non è in lui, che si vede dalla parte del bene. E' un errore molto comune in tutti loro. Ci sono pochi esempi di non violenti, infatti, tra i politici della storia. Sono finiti morti ammazzati. Eppure hanno vinto. Vittorio Marchi dice che se IO realizzo che gli altri sono me ed io gli altri, e siamo tutti UNO, non esisterebbe l'ALTRO. Non esisterebbe il NEMICO, e il male sarebbe necessario quanto il bene, come nel TAO, che rappresenta Yin e Yiang, cioè un serpente che si mangia la coda, e che è come una circonferenza, di cui non si può dire l'origine, perché ogni suo punto è origine, fine o punto intermediario. Questo pensiero è molto piacevole e si tratta di approfondire, perché la consapevolezza dell'UNO di essere contemporaneamente TUTTO genera azioni che equilibrano responsabilmente.

Commenti

Post popolari in questo blog

NUVOLE DI DRAGO

IL DRAGO MANGIACOLORI

AL VENTO