FOTO SEGNALATA


Paolo Luporini 

La foto che FB non accetterebbe rispunta da un social da una ricerca testarda di un'amica, perciò voglio tentare di pubblicarla qui, ora. Eccole, la bambina e la sua mamma, hanno un nome. Imparatelo. Erano persone, non solamente 'emigranti economici'. Scappavano dal clima di cui ci lamentiamo oggi. Forse quel clima lo abbiamo sconvolto noi, con i condizionatori elettrici di centrali che bruciano metano. Effetto farfalla. Causa - - > effetto


Avevo già parlato qui di 13000 migranti abbandonati nel Sahara dagli algerini. Speravo che fosse un esempio di un genocidio disumano di 'uomini cattivi', di un governo omicida e senza scrupoli che eliminava un problema nazionale in modo crudele. No, c'è un piano, una regia europea. I soldi ai governi algerino e tunisino, alle fazioni libiche ed all'Egitto, con le ripetute e incrociate visite dei primi ministri e della Van Der Layen, sono il prezzo del sacrificio di decine di migliaia di vite umane che non si possono soltanto lasciar naufragare in mare. Il blocco dei flussi dei migranti è stato spostato dal Mediterraneo al Sahara. Non più solo morti affogati, ma ossa calcinate dal sole e carni predate dai rapaci. Assetati, affamati, stremati dal cammino e dal calore, immaginate! I nostri governi europei hanno tutti quel marchio di Caino. Chi non punta il dito di condanna contro gli assassini è complice indifferente. Non potete dire che non lo sapete, anche se i giornali che leggete o i tg che ascoltate non lo dicono!
Il 20 gennaio 1942 il partito nazista e il governo tedesco organizzarono la Conferenza di Wannsee per "la Soluzione Finale della Questione Ebraica". Ci risiamo. 

Ecco ciò che ottiene chi fornisce soldi ai dittatori 
Da don Mattia Ferrari, di Mediterranea Saving Humans 
"È IL MOMENTO DI REAGIRE

Quello che sta avvenendo in #Tunisia senza destare reazioni in Italia è di una gravità inaudita. 
Le persone che le milizie tunisine hanno deportato nel deserto stanno venendo uccise dalla sete. Sono state confermate come autentiche le foto dei cadaveri della donna e della bambina. 
In tutto questo, i nostri governi fanno accordi con il presidente tunisino e lo finanziano per contenere i migranti, portando come risultato a quello che stiamo vedendo. Domani il Presidente tunisino sarà a Roma, insieme ad altri capi di Stato, alla Conferenza sull’immigrazione. 

Come racconta Alessia Candito su la Repubblica in un audio arrivato dai migranti deportati alla frontiera tra Tunisia e Libia si sente una giovane donna che dice: “Mi chiamo Joy, sono una delle migranti intrappolate alla frontiera fra Tunisia e Libia. Siamo qui da undici giorni”. La voce è provata e insiste più e più volte: “aiutateci, per favore, non ci accantonate qui”. Dietro si sentono bambini che piangono. 

Sul pianto di questi bambini collassa la nostra umanità. 
Se non reagiamo, se non ci facciamo prossimi ai nostri fratelli e sorelle migranti che in questi ultimi giorni stanno subendo sofferenze atroci e venendo uccisi mentre i nostri governi finanziano chi li deporta nel deserto, allora sarà la fine. Non potremo più dirci umani, non potremo più dirci cristiani. 
Che civiltà è quella che finanzia un regime per contenere i migranti e resta insensibile mentre arrivano le foto dei cadaveri delle vittime di queste deportazioni? Che cristianesimo è quello che rimane insensibile davanti a tutto questo? 
Questo è il mondo che abbiamo costruito: un mondo dove non c’è posto per tutti, dove le esigenze del capitale vengono prima delle persone, dove l’importante è pensare a se stessi e al massimo alla propria cerchia ristretta. E chi rimane escluso, pazienza, chissenefrega. Ma un mondo così è bruttissimo. 

In nome della civiltà, dell’umanità, della giustizia, del Vangelo, dell’amore, ascoltiamo il grido di questi fratelli e sorelle e salviamoli. Non c’è altra via per essere umani e per essere cristiani. 
La foto (che FB non accetterebbe) di questa donna e di questa bambina inchiodano la nostra coscienza: la storia (e, per chi ci crede, anche Dio) ci giudicherà su questo. Questa foto segna una linea di demarcazione: chi davanti ad essa rimane fermo e chi davanti ad essa si indigna e agisce. 

Mediterranea Saving Humans Refugeesinlibya SPIN TIME LABS promuovono la resistenza dell’umanità e domani organizzano il controvertice in cui parlano le persone dei movimenti dei Paesi africani.

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