"Sabato letterario" con Paolo Luporini


Paolo Luporini presenta se stesso e la sua produzione artistico-letteraria al Sabato Letterario curato da Alessandra Del Monte, editrice spezzina, al Bar IL VOLO, in piazza Verdi alla Spezia, sabato 2 marzo 2024 alle 17.

Oltre a narrare le origini del primo racconto e dei molti altri, dei brevi romanzi e delle numerosissime poesie che lui chiama pomposamente 'pensierini' imitando Blaise Pascal, che hanno raggiunto il numero di 27 libretti pubblicati, parlerà di quello che per ora è online come e-book Kindle e in copertina flessibile, "TRENTA DENARI", autopubblicato con Amazon.it come i precedenti libri, che sono ormai 61 e del sessantaduesimo che sta scrivendo. Avrà come titolo "DE RERUM NATURA", lo stesso del poema di Tito Lucrezio Caro, poeta e filosofo romano, epicureo.

"Scrivere un libro di pensierini con questo titolo non è un atto di presunzione - chiarisce Luporini - ma un pretesto per rileggere quello di Lucrezio, ristudiarlo e trarne ispirazione per altri pensierini che si aggiungeranno alla già lunga serie, un discorso non ancora interrotto sulla natura delle cose, delle idee, dei sentimenti e delle emozioni, della percezione dell'esterno, che è parte pure di noi che tendiamo all'Uno mentre siamo parte del Tutto".

La Gazzetta della Spezia 2 marzo 2024


2 marzo 2024 h 21:

Ringrazio tutti quelli che sono rimasti in piedi ad ascoltarmi fino alla fine! Quelli già seduti per essere stati presenti e i cavalieri che hanno lasciato il posto alle signore. Alessandra Del Monte per avermi proposto l'evento al bar Al Volo, contornato da bellissimi quadri. Massimo Marasco e Letizia Amadi, preziosissimi compagni di viaggio, Giuseppe Rudisi di SM Spezia Mirror per la stima che ha esternato davanti a tutti, rincarando la dose di lodi di Letizia e dandomi modo, con le sue domande, di riferire lati segreti di me che altrimenti non sarebbero venuti fuori stasera, come il ricco lavoro di supporto al collettivo CUORI in Fiamme che si è espresso nel blog https://cuoriinfiamme.blogspot.com e nei due volumi di TEMPI DEI CUORI CHE S'INFIAMMANO che hanno aperto una generosa sottoscrizione a favore dell'associazione EMERGENCY ong che dal 1994 ha portato soccorso chirurgico a 12.800.000 persone ed è presente oggi in 8 paesi in guerra. "DIAMO UNA POSSIBILITÀ ALLA PACE!" è stata la frase del firmacopie odierno.



LETTURE PER L'EVENTO AL CAFFÈ 

"AL VOLO"


https://youtu.be/jhfyOpjtD2Y?si=sPW8lKPhm0n8SqxM

Prima poesia del librino di Paolo Luporini “DE RERUM NATURA”

LA NASCITA DI VENERE


Quando Dio pensò la Bellezza,

non creò Venere

dalla spuma del mare,

ma creò un cerchio perfetto.

È perfetto anche adesso.


Poi lo circondò con il tutto.

Al suo centro il vuoto,

cioè la mancanza

di tutto quello che è.

E così creò l'Amore.


Ogni cosa rispecchia

la bellezza di vuoto e di pieno.

Venere è questo.

È la conchiglia e la perla,

il vento e la calma,

il maschile e la donna,

il tutto ed il Nulla,

il mare e il secchiello,

la testa e il cappello.


È pure il male

che confina col bene,

il sangue e le vene.

Chi nel brutto vede il bello

è poi molto avanti,

nel mondo ci vede

le risa ed i pianti.


23 febbraio 2024


Con un grande salto indietro, di tre anni, un Volo a una delle prime poesie del primo volume di poesie pubblicate quando l’autore non le chiamava ancora pensierini (fa parte della raccolta VUOTO, i cui libretti gli furono consegnati a casa mentre era ricoverato all’ospedale San Bartolomeo per covid):


LA VEGLIA

Febbraio, 06-2021


Siamo svegli,

Io e te,

Soli nella città.

Stanze,

Celle,

D'isolamento.

Ma io ti sento fratello,

Sconosciuto amico,

Tu mi appartieni,

Di te non so nulla,

Magari ascolti Dylan

O John Mayall

O leggi Kavafis o Szymborska

Oppure prepari una torta, 

Oggi hai gli esami del sangue

E covi presagi. 

Ti prepari ad un viaggio

O un esame a Pisa.

Fai ginnastica o preghi,

Cazzeggi sui social

O guardi il soffitto

Paventando paure. 

O culli il bambino

Per farlo dormire.

Non pianga,

Non piangere tu. 

O piangi, fa bene, 

A volte piangere

La mamma scomparsa

O un amore finito.

Vita sospesa, vita vissuta,

Vita vegliata, 

Non più sonno, 

Occhi aperti. 

Io ti guardo e ti penso

E mi penso pensarti, 

Tu oggetto io soggetto, 

Tu soggetto io osservatore.

Chiudo la finestra, 

È il mio turno.

Tu pensa a me.

Io dormo coi Beatles:

"Blackbird".


La lunga parentesi del covid che avrebbe cambiato tutto (senza cambiare nulla) ebbe una riapertura con il desiderio degli incontri e degli abbracci. Il titolo UN ABBRACCIO del sesto libretto prelude a quel bisogno.


UN ABBRACCIO

12 aprile 2022


Sono a letto

Guardo Le Iene

Mio figlio

Viene

Mi abbraccia:

7 minuti e 50 secondi

Chi li ha contati?

Un tempo senza fine.


LA BELLEZZA DELLA SERA fu il nono libro, sulla malinconica armonia di certe sere che rendono sopportabile o bello pure un finale. Ecco una poesia su un capitolo chiuso, il cinema in piazza.


PORTATEVI LA SEDIA

27 luglio 2022


Quelle sere

nel cortile dell’Oratorio,

con castigate pellicole tagliate,

per 50 lire, 

grandi successi

in quarta, quinta visione.

O nella nostra piazza

(portatevi la sedia!)

il Consiglio di Quartiere

proiettava

i film

scelti da Dadà, Roda e Maggiani.

Si apriva il dibattito:

tanti scappavano!

Le rondini, i pipistrelli,

le falene, le zanzare,

disturbavano le immagini

e la poesia della trama,

la gazzarra dei bimbi il sonoro

e la pellicola bruciava.


Fumo di sigaretta 

e baci rubati,

di nascosto dalla zia

che l’accompagnava.


Un altro ricordo serale:


LA VILLA

27 luglio 2022


Il giorno dopo

partivo per l’Elba,

con la Gilera.

Con la moto

salimmo a Isola

e da un buco in una rete

arrivammo alla villa diroccata.

Le stelle e le luci

sul mare

si confondevano

in un quadro punteggiato di colori

e profumi della Bella di notte

e del rosmarino.

L’amore fu bellissimo

e, rientrando,

camminavamo in salita

all’indietro,

per fissarci

il momento

e il quadro

magici.


Giovinezza.


Sempre in tema di posti e luoghi di bellezza, nella raccolta RIFUGI, il rifugio bello della poesia. È il pensierino dal titolo:

POESIA


Per scrivere di poesia

bisogna vederla

nell'universo

attorno.

Non è da tutti,

non è sempre,

ma è punto di arrivo

o di passaggio

in una 

riconciliazione

col paesaggio.


6 settembre 2023


IL DRAGO MANGIACOLORI, ventiquattresimo libro, è un mostro che divora la bellezza e lo si combatte con la Fantasia, sebbene la ragione ci dica che sarà una lotta dura. Va affrontata con coraggio.


APRÈS DE NOUS


Il diluvio

lo pensiamo alle spalle.

Invece ci travolge

l'undicesima piaga d'Egitto,

mai paga.


Un editto

di nostra proscrizione,

persecuzione

comune a tutti,

cattivi, buoni, belli e brutti.


22 ottobre 2023


Si allude alla guerra, scatenata dopo la piaga d’Egitto della pandemia, altra piaga di uno dei cavalieri dell’Apocalisse. Ci viene propinata, oltre che sul portafoglio, con i doppi rincari delle spese, con le quotidiane scene della tivù.


CREALTÀ

- Omaggio ad Alessandro Bergonzoni -


La televisione va guardata,

ma non va accesa.

Piuttosto rammenta:

ammenda la memoria,

cuci insieme l'arte

con la parte

che altrimenti se ne parte.

L'Alzheimer,

'sto tedesco

lui arriva troppo presto.


23 ottobre 2023


Prima che ci tocchi quella mannaia, da cui forse una Provvidenza potrebbe scamparci, godiamoci la nostra ricerca, una strada nascosta dal fogliame, nella speranza di una radura ariosa:


DIO C'È


Dio c'è

(sempre meno tra la gente)

ma c'è.

È il nostro tessuto connettivo.

Non lo vedi

perché

è scritto tra le righe.


1 novembre 2023

Paolo:

A questo punto vorrei che il mio amico Massimo, che ha avuto modo di conoscere il mio amico Roberto Bertoni, un concittadino professore emerito dell’università TRINITY COLLEGE di Dublino, cortesemente leggesse l’ultima lettera mail che gli scrissi, ma io non sapevo che lo fosse. Avevo mancato stupidamente il nostro ultimo appuntamento. Lui forse mi avrebbe detto di essere malato.


Massimo:

Caro Roberto,

questa letterina vorrebbe essere una lettera di scuse per il mancato appuntamento dell’altra sera. Ci sono delle attenuanti, è vero. Il fatto grave, invece, è che a un incontro ci sono sempre una preparazione, un’attesa, i “teatrini” che uno si prepara, nei quali s’immagina cosa verrà detto, si studiano gli argomenti da toccare, le cautele che l’educazione sa imporre. Tutto questo mi è saltato, invece. Il fatto è grave, ma non per te, che ne sei stato vittima, ma per me, che sono il carnefice di me stesso. Le incombenze che mi cerco, per sfuggire al sano ozio che dovrei ricercare, diventano impegni importantissimi molto necessari. Imparo giorno per giorno che quello che faccio giornalmente potrebbe benissimo essere rimandato e che quello che faccio, se non lo faccio io, non lo farebbe nessun altro e non sarebbe assolutamente necessario: il mondo andrebbe molto male lo stesso. Talvolta mi giustifico pensando che qualcun altro, a me vicino, si avvantaggia del mio lavoro. Potrebbe essere in parte vero. Ogni nostra scelta ci mette di fronte a sliding doors che condizionano il futuro. La Necessità, Ananke, unica dea che non chiede sacrifici, ci governa e ogni scelta libera vi è condizionata. Questa riflessione, a mio parere, segue il nostro mancato incontro. Tu, nel frattempo, hai fatto altre esperienze anche senza di me. Io, ora, sento come necessario cercare di esprimere il mio rammarico per aver perso un momento che per me e, forse, anche per te, sarebbe stato ricco e piacevole. Non me ne volere per questo. Sono sicuro che tu abbia già capito tutto quello che sento, perciò non mi dilungo. Al nostro incontro ti avrei mostrato le mie ultime pubblicazioni e ti avrei donato una copia della nuova edizione di Il Filatelista ovvero il cielo sopra via Torino, una vecchia raccolta di racconti che ho ripubblicato e che forse tu avrai già letto come e-book. Oppure, se tu lo preferissi, il mio unico romanzetto: La Crociera dell’Ephemeris, vittima del mio solitario battage pubblicitario su Facebook.  Ti avrei mostrato il libro fotografico Grazia e Meraviglia, piccola e piacevole opera che ho dedicato a mia moglie. Quanta fantasia! Per me è originalità, talvolta, pure una scelta banale. Banali sono pure le notizie sui malanni, cronici o acuti, che, seppure questi siano importantissimi per l’esistenza, non varrebbero la pena di essere descritte. Naturalmente, mi dispiace per i disturbi che stai passando. Mi piacerebbe sapere qualcosa sulle condizioni di tua mamma e se tu avessi bisogno di qualcosa a suo riguardo. Non hai che da chiedere. Le mie notizie sono che ho iniziato, prima della fine di giugno, una serie di lezioni d’italiano a stranieri di lingua spagnola e anglofili (bangladesi). Siamo un gruppo che a luglio s’è molto sfoltito per via delle vacanze. Sono piuttosto un supplente. Sopperiamo alle carenze di organico della scuola statale che dovrebbe assicurare questo insegnamento finalizzato all’integrazione (nella provincia di SP ci sono solo sei professori). Gli alunni che ho io ora frequentano assiduamente e, se non li vediamo, ci rallegriamo perché ciò significa che stanno lavorando. Perciò io do lezioni anche il sabato e la domenica mattina, sacrificando il mare di mia moglie che perciò vi rinuncia. Io venerdì scorso sono invece riuscito a tornarci perché mio zio, vogherese, mi ha pagato la sdraio al Lido e abbiamo fatto una lunga passeggiata a piedi nudi sul bagnasciuga. Dalla Necessità, siamo passati a parlare di questo. Necessari sarà forse stato il mio lunghissimo sciopero dal mare, giusto per farmi assaporare questa delicata sensazione di piacere di un lungo momento, che ha visto un’ottima conversazione con il mio caro zio ottantaduenne.

Mi dispiacerebbe molto restare il più vecchio ‘arnese’ della nostra famiglia. Del resto, non sono neppure sicuro che a me tocchi in sorte anche tra un momento, sgranocchiando una fetta biscottata, di non restare soffocato da qualche piccola briciola. Mi è già capitato qualche volta di provare questa brutta sensazione ma sfortuna vuole che dopo una ventina di minuti mi sia ripreso. Che cosa ho imparato da questo? Nulla d’importante che non sapessi già. A meno che non conti il pensiero che, per quanto si progredisca, si sia eterodiretti e si dipenda da infinite circostanze che condizionano la nostra sopravvivenza oppure la nostra fine. Mi accorgo che ho evitato la parola “morte” ma per pudore nei confronti di terzi. Io non la temo, ma mi auguro che la mia o quella dei miei cari ci colga evitandoci il dolore. Il dolore fisico o una lunga agonia mi spaventano un po’ e preferirei che ci fossero evitati. Non mi sono ancora deciso per il testamento biologico ma penso che dovrei considerarlo. Gli antichi eroismi di quelli che rifiutavano la morfina non sono più attuali. L’accanimento terapeutico forse non è proficuo per chi lo subisce, ma l’eutanasia si presta troppo, se abusata, a estremi economicamente utilitaristici di stampo nazista che ledono le speranze della vittima. Mi accorgo inoltre che ho usato per tre volte la parola vittima. Sarà casuale? Non credo. “Est modus in verbis”. 

I.

Est modus in verbis, duo sunt contraria verba:

«Do das» et «teneo» contendunt lite superba.

Per «do das» largi conantur semper amari,

Sed «teneo tenui» miseri potiuntur avari.


II.

Sicut in omne quod est mensuram ponere prodest,

Sic sine mensura non stabit regia cura.

 

III.

Virtus est medium vitiorum utrimque reductum,

Et mala sunt vicina bonis; errore sub illo

Virtus pro vitio crimina sepe tulit.

Horatius, Epistolae. 1,18,9

Ovidius, Remedia 323/24


IV.

Dum stultus vitat vitia, in contraria currit;

Fallit enim vitium specie virtutis et umbra.

Horatius, Saturae. 1, 2, 24

Juvenalis 14, 109


TRAD: (I. Esiste un modo nelle parole, due sono le parole opposte: "Darò" e "terrò", che si contendono in una lite superba. Con "darò" cerchiamo sempre di essere amati con larghezza, ma, con "terrò", coloro che tengono strette le cose sono miseri avari.

II. Come in ogni cosa, è utile stabilire una misura, così, senza misura, non reggerà il regale governo.

III. La virtù è la via di mezzo tra i vizi da entrambi i lati e i mali sono vicini ai beni; sotto quelli: l'errore. La virtù spesso ha sopportato dei difetti al posto dei vizi. (Orazio, Lettere 1,18,9 Ovidio, Rimedi 323/24)

IV. Mentre lo stupido evita i vizi, corre verso i contrari; in quanto il vizio inganna con l'aspetto della virtù e l'ombra. (Orazio, Satire 1,2,24 Giovenale 14,109)


Più leggo di queste cose, più penso che già duemila anni fa era già stato scritto tutto e noi solo parafrasiamo. Un mio amico che non vuole divulgare i suoi bellissimi testi, si firma “AA.VV.” intendendo implicitamente che la sua opera non è di lui soltanto ma di moltissimi altri dai quali lui ha appreso e senza le cui opere, i loro detti, non esisterebbe neppure la sua, neppure il suo modo di pensare.


Spero che tu mi abbia scusato e che tu scusi pure questa prolusione che potrebbe essere giudicata banale ma che per me è stato utile e necessario scrivere. Mi raccomando di avvisarmi per il tuo ritorno a Spezia, in modo da dar luogo al nostro incontro mancato. Nel frattempo, lavorerò un po’ sull’ozio…


Un abbraccio,

Paolo


Paolo:

La mancanza di chi non c’è più si fa sentire ma gli amici e i nostri cari ogni tanto ci restituiscono l’abbraccio che vorremmo da loro.

QUEL VENTO CALDO


Gli affetti sono un vento caldo 

che ti avvolge anche se 

non c'è (più) 

la presenza.


15 agosto 2023


Grazie per questa bella serata, non c'è stata la pioggia, “IL TEMPO CE LO FACCIAMO NOI!”.




Commenti:


- Ti conosco da anni, ma oggi sono rimasta colpita non solo dalla tua determinazione ma anche dalla tua modestia e dalla tua umanità. Non so come esprimere quello che ho provato ascoltando te e le tue poesie.
..una cosa molto umana, vera, piena di speranza ma senza esaltazione. Un seme.. direi.
Spero che nascano altre piante intorno a te..a noi.
(Barbara Blasi)

R: E' una speranza che avrei anch'io, che seguo altri modelli, anche nascosti, che ci sono, per fortuna! Questa città, Spezia, non ha solo l'Arsenale. Ha pure molte ricchezze che sono molte delle sue persone. Forse non si accorgono di esserne la maggioranza e si credono le sole perché si sentono isolate. Invece, se si mettessero in rete come molti di loro stanno già facendo, opererebbero miracoli che contagerebbero larghi strati di società. Il caffé sospeso è nato a Napoli, che ha quelle curiose caratteristiche che conosciamo per vox populi e senso comune che si percepiscono dalla sua arte teatrale, perché non ambire a emularli e a trovare simpatia tra noi e un pizzico di gioia e soddisfazione in quello che già facciamo? E' una domanda che è un caldo invito, per non ritrovarci più a piangerci addosso ma ad abbracciarci per strada quando c'incontriamo.

Bravo Paolo... è la Tua stagione.
(Marco Brady Bucci)

R: Marco Brady Bucci, infatti è un diverso inverno...

Paolo Luporini Complimenti e Congratulazioni! Queste sono gli impegni e gli eventi che fanno bene al cuore. 
(Gorizia Spallotta)

Tutto più che meritato Paolo! Avanti così.
(Gian Luigi Ago)

Complimenti Paolo !!!!! Grande Paolo!
(Catia Bonvicini)

- SUPER! SUPER! SUPER!
(Francesco Barba)

Che bello, sono contenta per te. Dopo tutto questo riconoscimento è il risultato del tuo operoso impegno per la comunità e per il tuo talento narrativo. Un abbraccio.
(Maria Loredana Emmanuele)

Commenti

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