COROLLARIO
COROLLARIO
(pensierini)
di
Paolo Luporini
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- Paolo Luporini –
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DEDICA
A chi mi ha seguito sin qua.
A chi lo ha fatto da sempre.
A chi mi ha preceduto e che seguo.
A chi passa, m’incontra e sorpassa.
A chi con me resta un poco.
A chi rimanda l’incontro a tra poco.
Anche a chi giudica le virgole,
ma non dovrebbe.
Per chi mi crede superfluo e superficiale
c'è rimasto poco da dedicare.
Corollario
s.m. [dal lat. Corollarium, der. di corōlla, dim. di corōna «corona»]. 1. Nell’antica Roma, gratifica che si dava agli attori oltre la retribuzione normale, consistente di solito in piccole corone d’oro o d’argento. 2. Nella logica, proposizione che si deduce da una verità già dimostrata: da quanto detto si può dedurre questo c.; Darotti un c. ancor per grazia (Dante). 3. In matematica, teorema che si deduce come diretta e immediata conseguenza di un teorema precedente, così da non richiedere un’ulteriore dimostrazione. (Dal Dizionario Treccani)
RINGRAZIAMENTI
ecco un’opportunità di darvi una pausa e farmi ricevere un refolo d’aria che potrebbe ripagarmi del mio coraggio o della mia sfrontata spudoratezza, quella mai tentata da nessuno, la Lode della Pausa.
Sii indulgente, rispettoso, ma sincero: pluporini@libero.it
PL
INCONTRI IN SPIAGGIA
Corto Maltese: "Amelia, voi non dovreste essere qui... "
Amelia Earhart: "Io volo dove il sogno vuole.".
10 maggio 2025
SINEDDOCHE
Ovunque c'è
melanzana alla parmigiana
là c'è mamma
e c'è casa.
11 maggio 2025
CIBO DA ASPORTO
Festa della Mamma.
La principessa riposa.
Quattro involtini...
ed è subito Primavera.
Tutto il resto è:
Spaghetti di soia!
Il biscottino della Felicità
scritto apposta per te
dice che solo l'Armonia
necessita a te.
11 maggio 2025
SOTTO E SOPRA LA STAZIONE
Romany + David Gilmour - Between Two Points
A Genova, nel 1973,
percorrevo in Vespa il tunnel a doppia carreggiata
da Brignole alla Val Bisagno
ed era interminabile.
Di lì risalivo sino all’Istituto Fassicomo
dove avevo la camera
e a volte, per la cena, scendevo a piedi.
Per passare in Corso Gastaldi,
dove c’è la Casa dello Studente
che comprende la Mensa Universitaria,
c’era una stretta scorciatoia
al di sopra della galleria
della stazione di Brignole, lato levante.
Dal lato dei binari aveva un alto muro
di mattoni rossi.
La notte, al ritorno,
era un posto d’incontri pericolosi.
Non mi capitò mai niente.
“Non abbiate paura”, dice il papa ai giovani.
“Invece dovreste!”, dico io.
11 maggio 2025
Enzo Salanitro
SINCERO CON ME STESSO
Se devo essere sincero con me stesso,
e non so perchê lo dica a voi,
non sono affatto contento.
Ci sono molte cose che non vanno.
Un mio elenco non sarebbe diverso dal vostro,
ma mettiamola così:
siamo vivi;
gli gnocchi al pesto li abbiamo mangiati;
abbiamo preso le nostre medicine;
nel frigo due yogurt ci sono;
un deka espresso (era molto buono);
sono sdraiato a letto, il traffico
non mi fa sentire solo;
mi consolo.
Potevo essere molto più giovane,
forse un bambino,
e mia mamma,
una palestinese,
senza latte per me.
14 maggio 2025
Enzo Salanitro
FISCHIETTANDO SAGGEZZA
"Whispering wisdom"
without having
or, rather, a little.
Enough for nice days,
of medium sizes of happiness
and melancholy in a middle mood
of nothing and all.
In lonelyness in the crowd
or fullness in solitude.
Believing without doubt
that's going all in the better way.
It's going well,
it's all ok!
Remember the origin of this sign: "OK",
It means "Zero killed" at the end
of the patrol mission in some war day.
11 maggio 2025
Enzo Salanitro
EMOZIONI SEGRETE
Voi che ascoltate la TV
e vi dite: "Mica tocca a me!",
ciò che provate ha un nome.
CRISALISMO: l'amniotica tranquillità
di essere in casa al sicuro
durante un temporale.
Solo che il temporale
è "una guerra a pezzi",
come la chiamava Francesco,
e già adesso ne sei anche tu
una vittima.
Sembra che nulla cambi,
non vedi i morti per la strada,
ma le sirene le senti.
Non sono gli allarmi,
non ci sono rifugi,
le ambulanze sfrecciano
e non vedi più le persone
che incontravi.
Anche loro, sparite.
Negli ospedali, nelle case di cura,
spaventate dal senso di una frase:
"Presto la dimettiamo!",
che è promessa o minaccia,
non si capisce dalla faccia!
14 maggio 2025
CORTEI CHE PREOCCUPANO
È nato prima il fascismo o l'antifascismo?
Ecco, hanno cominciato loro. L'altro giorno era l'anniversario dell'assassinio di Giacomo Matteotti, un omicidio rivendicato dall'allora capo del governo, che se ne assunse la responsabilità. Molti assassini, torture, violenze, minacce, sono rimaste da sempre impunite. Uno stato democratico non può ammettere chi la democrazia la spregia e minaccia la Costituzione, i diritti liberali. Un popolo deve estromettere il virus dell'eversione, dell'odio. Da qualunque parte provenga, sotto qualunque sigla o simbolo si nasconda.
PEPE
Il buon senso non è lontano
dalla comprensione dell'uomo comune,
ma gli manca il coraggio.
MESTIERE CON LA “P”
Mi chiedono un nome di un mestiere
che inizi con "p"
e che non sia il portinaio.
Rispondo: Il mestiere più antico del mondo.
Il poeta.
DISARMATA E DISARMANTE
Pace "disarmata e disarmante" vuol dire disarmo generale che parte dalla coscienza non violenta. Per arrivare all'obiezione di coscienza si deve partire dalle parole "disarmate" che nascono dall'educazione alla pace. I bambini non sanno di Nazione, confini, nemico o diversità. Le differenze non le vedono. Perché non esistono. È una cultura malata che le crea per giustificare il potere privo di autoritá. Obietta, disobbedisci, diserta.
SACREBLEU!
Della serie "Quando la vita si fa avara, il sogno diventa generoso".
Questo pomeriggio ho fatto una breve pennichella (come vedrete sono stato svegliato!). Nel sogno mi trovavo in una stanza dove c'era con me il mio compagno di scuola Massimo Marasco e con lui c'erano altri compagni di scuola. Doveva essere un 'rendez-vous' di ex liceali, perché mi trovo davanti un mio compagno che ha fatto la carriera militare congedandosi con il grado di generale. Era in giacca e cravatta proprio come quando veniva al liceo ma aveva ancora i suoi capelli, tutti bianchi. Mi prende cameratescamente sottobraccio non appena gli dico che io, invece, sono arrivato ad essere caporalmaggiore e, se dovessi essere richiamato, sarei sergente. Tenendomi stretto, mi porta fuori, verso un edificio, dicendomi: "Sergente Paolo Luporini, sei richiamato! Poiché te la cavi con il francese, diciamo... nelle Trasmissioni." Mi porta in una stanza che un tempo poteva essere una stalla, mi indica un muro, mi mette in mano una spina di plastica bianca dell'aspetto di una nuvola di drago cinese e mi dice: "Metti questa farfalla in quel buco del muro" - capisco che è una cimice e di là c'è il confine francese. Faccio come ha detto, ma il buco è più grande di quella spina e così cade dall'altra parte. Non posso fare a meno di vedere un francese che impreca "Sacrebleu!" e mi lancia la spina dalla mia parte. Con un salto la schivo e mi sveglio di soprassalto perché il cellulare starnazza con la suoneria della sveglia.
HÖLDERLIN
Cercavo qualche aforisma sulle salite e le discese. Tra tante banalità, io volevo spiegare che ho imparato a lasciare il mio antico passo da scout di un Pantani in salita, e a dosare le pause ascoltandomi il cuore, anche senza un frequenzimetro. Nelle mie discese mi regolo con più prudenza e non mi lascio andare più nella corsa ma ragiono ogni passo.
Ho incontrato una frase del poeta tedesco che sento il bisogno di sottoporvi. E' proprio un DONO SOSPESO.
"Certo la vita è povera e solitaria. Viviamo quaggiù come il diamante nella miniera. Invano ci domandiamo come siamo discesi, per ritrovare la via da risalire. Siamo come il fuoco che dorme nel ramo secco o nel sasso; e lottando cerchiamo ogni momento di far cessare la prigionia che ci stringe. Ma a compensare anni di lotte vengono istanti di liberazione, in cui il divino rompe il carcere, in cui la fiamma si scioglie dal legno e divampa vittoriosa - ah! gli istanti in cui ci sembra che il libero spirito, dimenticando le pene, deposta la veste di schiavo, torni in trionfo alle logge del Sole."
Friedrich Hölderlin, Iperione, 1797
CELESTINO
Questo papa più giovane di me mi fa ricordare una serie della TV dei ragazzi dove c'erano Roby e 14.
E Celestino.
MAMMA
Io non ero così biondo
e mia mamma non era così bella.
Mia mamma era più bella!
Dovreste dirlo tutti.
RASSETTARE LE STANZE
“Paradossalmente la società dell'immagine è stata soppiantata da una società delle parole false. Allora bisogna mettere ordine nelle parole e nel loro uso. E questo tocca all'arte e alla cultura: tocca ai poeti, agli artisti, agli scrittori”. (da un'intervista a Emilio Isgrò)
Questa frase mi trova molto d'accordo e spiega ciò che mi ha mosso in questi anni. Leggerla grazie a Claudio Jaccarino mi dà la forza per immaginare come contrastare i colpi del destino che sembrano minacciare il lavoro fatto sinora con tanto impegno collettivo di tanti che hanno concorso al successo di tre anni di Incontri del Centro anziani, una presenza viva nonostante il nome e l'età.
APPUNTO
Quaterna!
PENSIERINO SU GENOVA
Dico
a un amico
che vado in gita, per un giorno,
con mio figlio, e sarò di ritorno
ma poi gli dico
che mio figlio non viene,
e viene
mio cognato. Lui sì che viene.
Il mio amico,
paterno,
mi chiede:
"Vai per una visita?".
Ecco un motivo plausibile
per andare
e tornare
a/R a, da Genova.
"No", gli dico,
"Turisti fai da te".
Un ritorno sui miei passi,
50 anni dopo.
Non troverò più nulla
di ciò che cerco con rimpianto.
Non più la giovinezza,
forse una nuova scoperta,
la mente, al cambiamento, aperta.
Non vorrei stupirmi troppo
ma trovare un po' di bellezza
più di quanta ne trovassi in giovinezza.
Magari in qualche volto
incontrato per strada,
in stazione, in via Luccoli,
o nel bellissimo parco di Villa Imperiale,
che nel fondo del cuore spero
ritrovare uguale.
16 maggio 2025
SENZA FUTURO?
Ho finito di raccontare
ciò che potevo dire
e ciò che non ho detto
non lo potevo raccontare.
Forse era l'unica cosa importante
che occorresse far sapere.
La cifra essenziale
della mia esperienza esistenziale.
Continuerò a tacerla,
come una sofferenza personale.
Non è, infatti, uguale,
raccontare ciò che è innocuo
ma non banale
solo perché è normalmente speciale.
- L'ossimoro è poetico -
Ciò che è segreto resta tale
come per Pulcinella e lo sapevano tutti.
- Questa è bella! -
Fine della storiella.
Se uno pensa che non ha più futuro
il domani sarà più duro
e l'indomani è adesso.
Un nuovo sole tornerà lo stesso.
17 maggio 2025
TRIBÙ
Quando il mondo era in bianco e nero
i colori di quelle grotte
erano bellissimi.
Il primo fuoco creava
immagini in movimento.
Che cinema!
17 maggio 2025
PENSIERINO POSITIVO
E... niente.
Pensavo alla pioggia.
"Era una notte buia e tempestosa... "
(Potrebbe essere un buon incipit per un mio romanzo.
…Se fossi un dolce bracchetto.)
18 maggio 2025
IL FASTIDIO DEI FASCISTI A SPEZIA
Ho tanto sperato che il comitato provinciale per l’ordine pubblico, con Prefetto e questore, decidesse di vietare il corteo dei centoventi scappati di casa che si sono invece riuniti in piazza Garibaldi ad onta dell’eroe dei due mondi al quale s’ispirarono moltissime brigate partigiane. E così è stato indetto il corteo antifascista. Non si sapeva quanti di noi ci sarebbero andati. Io, con limiti deambulatori che mi vieterebbero le corse e le lunghe marce, senza sapere il tragitto da farsi, ho risposto all’appello dell’appuntamento per le 15:30 del 17 maggio 2025. Sono uscito di casa dieci minuti prima, informato dei posti di blocco a Fossitermi che vietavano alle auto di passare. Nessuno, in corso Cavour. Ho visto davanti a me, in direzione Viale Ferrari, due maestre ed ho pensato che saremmo almeno stati in tre. In via Venezia ho veduto le bandiere davanti all’ingresso del Parco Due Giugno e avvicinandomi ho avuto una stretta di mano muta di Enrico, un compagno che cinquanta anni fa era nella FGCI ed ora è nel PCI a Sarzana. Nel suo sguardo c’erano molte più parole di tutte le nostre poesie e pensierini. Gliene do grazie, perché mi sono convinto a restare. In silenzio, senza simboli né bandiere, mi sono avvicinato allo striscione dell’ANPI provinciale e gli sono rimasto nei pressi per tutto il corteo, senza curiosare su chi non c’era o chi c’era. È così che ho potuto ascoltare per tre volte lo stesso scambio di saluti: “Alóa te gh’èi anca te! A me credevo che te fussi dall’altra parte!” “Non mi ci han vorsù. Han ito che ghe voreva a tèsera der F@sc1o! Me e la me famigia la ne gh’avemo mai avù!”.
Ho salutato forse un po’ mestamente molte facce note. Ero triste perché provavo fastidio a dovermi sottoporre, come hanno fatto molti anziani, a un altro corteo motivato da una necessità difensiva di spazi che avrebbero dovuto essere da sempre nostri. Ne davo la colpa anche a tanti che camminavano con me. Così come a tanti che hanno oltrepassato il fosso e sono da un’altra parte. La democrazia, la Costituzione, andavano difese da tutti, mentre alcuni invece facevano i propri interessi. Questi erano i miei pensieri e sono certo che trasparissero dai miei silenzi o dalle conversazioni che mi sono trovato ad avere. Ho gridato, però: “Ora e sempre Resistenza!”. L’ho fatto molte volte, perché è stato l’unico slogan che ho condiviso, mentre certi mi hanno dato fastidio. Erano quegli stessi che cinquant’anni fa gridavo anch’io. Credo che dalle parole non violente possa nascere una vera efficace Resistenza, quella di chi sta nel giusto, che vive un giorno in più del fascismo. Perciò, per il mio modo di pensare, ho applaudito molte volte la ragazza che ha parlato in piazza Europa dopo Giorgio Pagano. Perché ha espresso la necessità di organizzarci, come fece il CLN più di ottant’anni fa. Ci fu l’insurrezione partigiana, il 25 aprile, perché il popolo italiano sostenne la Resistenza attivamente, pagando pure un alto prezzo di sangue di vittime civili. Bisogna prepararla, la prossima Liberazione, auspicabile che arrivi un po’ prima dei prossimi vent’anni.
18 maggio 2025
5 ANNI DI AUGURI
In un Buona notte
c'è l'augurio reciproco
di un nuovo Buongiorno.
19 maggio 2025
SEMPRE SEMPRE SEMPRE
Recalcitriamo,
quando scriviamo
la parola MAI.
Siamo portati a dire sempre SEMPRE
e tremiamo se rafforziamo con un ANCORA
o esaltiamo con un PIÙ:
MAI PIÙ,
ANCORA,
SEMPRE PIÙ.
MAI MAI MAI!
MAI dire MAI.
Sapere, dal cuore, che SEMPRE
non è MAI per SEMPRE!
È solo una frazione,
ciò che sembra un numero irrazionale,
o un pi greco, che è così speciale!
Un tempo è un epsilon a piacere,
minuscolo quanto un PIC indolor,
e non fai tempo a dire: "Giá fatto!"
che la potenza è realizzata in atto!
Anche Aristotele si è accontentato
della categoria del Tempo.
Qualcosa di lui è rimasto,
ma tutto, di Lui, È PASSATO!
20 maggio 2025
ONIRICA PARTNER SESSUALE
In cinque minuti di sonnellino
ho 'conosciuto' una nuova partner sessuale:
una trombamica
con la quale
a uno squillo c'incontravamo.
Io le portavo
un mio pensierino
e lei due meringhe e tutta la panna.
SOLO IN SOGNO.
Non vi preoccupate!
Solo in sogno...
20 maggio 2025
VOLENTEROSI
Al genio che si è affibbiato questo
aggettivo sostantivato
magicamente riadattato
per indicare chi vuole rinfocolare
una guerra
che sta forse per finire,
mandando altri figli a morire
- non suoi -
gli direi: "mortacci tuoi!"
e gli darei
una medaglia alla memoria
se per primo cercasse la gloria
aprendo una pista su un campo minato,
uno dei tanti che 'il nemico' ha approntato.
Canterei: "Chi non salta è... ",
mettici il nome che piace a te!
20 maggio 2025
NODI
Dopo tanto che lo faccio,
il nodo delle scarpe lo stringo
ad occhi chiusi,
lo saprei fare
anche con una mano sola.
Ogni marinaio conosce i nodi
perfettamente.
Io, da scout, ne conosco molti
e ne conosco l'uso.
Molti gesti abituali della giornata
sono automatici
e legano alla mattina
ciò che sleghi quando è sera.
Preghi la mattina
e preghi la sera,
dal nuovo giorno ti divide la notte.
Dormi sereno, in tranquillo abbandono,
il mio buona notte è giusto il mio dono.
20 maggio 2025
SE NE RIFÀ UN ALTRO
Molti miei coetanei stanno scoprendo
che il papa è più giovane di noi.
Io l'ho scritto quasi subito.
Ho spiegato i motivi del mio sconcerto,
avendone visto morire già sette.
Uno dei miei 'amici' di Facebook
ha scritto che l'ottavo
sarà l'ultimo che vedremo
ma gli ho scritto che parli per sé.
Morto un papa, se ne fa un altro,
ma uno come me non lo rifà nessuno!
22 maggio 2025
ESSERE È MOLTO MEGLIO CHE AVERE
Un anno fa declinavo la frase spagnola
"Ser es mucho mejor que haber"
intendendo che l'essere fosse
essere una brava persona,
avere sentimenti,
talenti,
qualità buone, anzi, eccellenti.
Oggi mi accontento
di esserci, stare al mondo,
anche senza essere un portento.
Mi accetto.
Questo è il mio talento.
Quanto all'avere,
ho ancora un pesante zaino che mi pesa:
la 'roba', quel ciarpame che ingombra
la casa, la soffitta e la cantina.
Non ho più la macchina,
sono contento
(alleggerimento)
Mi ci devo impegnare.
C'è tanta 'roba' da eliminare.
Qualcosa è ancora buono,
lo posso regalare.
'Buscar' chi lo voglia
è il prezzo da pagare.
Mi servono app 'svuotatutto'
per donare quasi tutto.
Per me vorrei tenere
un calibro da tornitore.
È un memento del mestiere.
Il più eroico
che feci
per senso del dovere.
Il numero 55, che un po' mi rappresenta,
vuole che rinunci al passato
che ancora mi spaventa
e che sia attento
ad imparare
'lo que' insegna il momento.
Navigare la circostanza
è il mestiere che avanza.
A settant'anni
capirò cosa fare
per i prossimi pochi anni.
I più decisivi
per farsi ricordare
dai vivi.
23 maggio 2025
Il giorno prima di varcare il Piave.
DISUMANƏ
Ho scritto troppo, nei miei pensierini,
di Storia, vittime e carnefici,
di tutto un sistema che genera
dolore e infelicità a molti
per il sollazzo e l'agio di pochi.
Eppure vedo nell'orologio ore doppie,
palindrome, a specchio.
Un po' vi presto orecchio.
Gli angeli mi mandano messaggi
tutti positivi di cambiamenti.
Vorrei dargli credito.
Invece, ogni notizia nasconde minacce.
Trovo rifugio nella musica brasiliana. Esprime il mio sentimento.
In questo pensierino
vorrei parlare, invece,
della Natura,
del mito del buon selvaggio,
forse l'Emile di Rousseau,
una puerile invenzione
che cerca di spiegare,
da sé, da un innocente,
l'ipotesi di un massimo fattore
che creò il mare, la terra, il cielo,
le piante, gli animali, noi stessi.
Sono cose buone, il selvaggio era buono,
quel dio benevolo, generoso,
immaginare non oso
l'insorgere del Male,
che non accetto di spiegare
con il mito di Satana,
un estraneo a una Natura perfetta.
Il Male è nell'uomo, in quel perfetto selvaggio
messo a confronto con l'Altro,
il suo doppio, un palindromo, lo specchio,
a cui quel dio non aveva, ancora,
mai prestato orecchio.
23 maggio 2025
QUANDO 'GLI INVASORI' FUMMO NOI
Dal 1882 sino all'aprile 1915
fu sempre rinnovata la Triplice Alleanza,
patto difensivo da cui l'Italia si ritirò
dichiarandosi neutrale.
Il governo e il re trattarono con l'Intesa,
segretamente,
ebbero promesse,
e il 24 maggio tradirono gli alleati.
Di Caporetto furono ripagati.
Il Piave già sapeva che i soldati
al Piave sarebbero tornati.
Ciò che è tinto di vittoria
sapora di viltà
e difatti, le promesse,
si ridussero a metà.
La Storia vien riscritta, già si sa.
Chi ne canta la gloria
ne tradisce la memoria
ed insegna falsità
ricreando la realtà.
Oggi, il Piave mormora,
riporta la vera storia
di mutilati e bare,
di soldati,
che tornarono, sconfitti,
dalla Vittoria.
24 maggio 2025
MAGNIFICAT
Leggo il Magnificat,
l'esultanza dell'anima nel Signore,
in questo giorno dei 50.000 sudari
proposti da Montanari.
Sappiamo che sono forse 100.000
e voi, coi vostri lenzuoli a fiori,
non ne avevate di bianchi da mettere fuori.
Capisco,
il Magnificat vi sembra una falsa promessa,
una preghiera melensa un po' fessa.
Chi siete, voi, per dirlo?
Quei potenti mai scossi dai troni?
Quei ricchi che fan a man bassa
le tasche piene del pane rubato
all'affamato?
Il Magnificat ha parlato:
eccone l'Antifona...
...Lo Spirito Santo
che il Padre manderà nel mio nome
vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto,
alleluia.
Alleluia, dico io,
che ci spero, anch'io.
24 maggio 2025
PEGGIORO
Ho avvertito un cambiamento:
sorrido per gli altri,
ma non quando sono solo.
Spesso sono triste,
pensando a molti di loro.
So che è una tristezza che non andrà via.
Non passerà
sinché potrò comunicare
- nuovamente -
con la defunta zia.
24 maggio 2025
È STATO UN MOMENTO
Il mio peggioramento
è stato di un momento.
La mia malinconia
saprò mandarla via.
Obbedirò alla Necessità
di migliorare il mio karma
e il mio atteggiamento
sarà di esempio a dieci, cento,
o solo a uno,
se si vedrà un mio sforzo maggiore
nel voler essere migliore.
Io m'ispiro a Camus e ad altri grandi
che nel mio piccolo imito nell'aiutare.
Spero si veda e s'intenda
che i nostri incontri di lettura
sono esperienza bella che dura
e il suo successo incontra un bisogno
che per quattro donne fu un sogno
per uscire dalla chiusura
d'un virus la conseguenza
ma di cui s'iniziava a voler far senza.
Sia chiaro il nostro intento volontario.
Non ci spaventa l'orario straordinario
non c'è altro interesse privato
che un piacevole momento realizzato.
"Immaginate tutta la gente
Che vive la vita in pace
Si potrebbe dire che io sia un sognatore
Ma io non sono l’unico
Spero che un giorno vi unirete a noi
Ed il mondo sarà come un’unica entità"
"Imagine all the people
Sharing all the world... ".
25 maggio 2025
NON È TANTO RESTARE UMANI
...Quanto non restare impotenti
di fronte alla protervia
di chi perpetra il Male orrendo
con scientifica chirurgica caparbietà
calpestando lo strazio delle vittime,
l'enormità del loro dolore,
il modo tremendo, assurdo, micidiale,
nel numero che tende all'estinzione
di una popolazione
come se il nemico fosse solo questo
mentre il nemico di loro stessi
è il piano diabolico cui si applicano
credendo stupidamente
che non si volgerà mai più
verso sé stessi
quando già una volta
quelli che li vollero depennare da una lista
ordinata, ben curata, burocratica
come una pratica amministrativa
furono sbaragliati dalla Storia, vinti,
condannati dai tribunali,
vituperati dal consesso civile.
Quella Vittoria costata il prezzo del sangue
di milioni di coraggiosi
vide la sorte macabra di milioni
di zelanti volenterosi carnefici complici
di un piano analogo.
Sarebbe facile prevedere che
"VERRÀ UN GIORNO... "
(la si pronunci con l'indice alzato, tale frase)
in cui il dolore, lo strazio, l'orrore,
li toccherà, quegli elettori, quelle soldatesse, quei droni umani che chiamano soldati sé stessi, ma sono torturatori, carnefici, boia.
28 maggio 2025
- Inizio corteo RESTIAMO UMANI 31 maggio 2025
ore 15:30 piazza Brin SP.
SE I POETI NON LO FANNO
Non m'importa d'esser laureato poeta,
se non posso scrivere, contraddire
questa o quello, dire
ciò in cui credo
e lo schifo che vedo.
'Schifo" non lo scrivono, loro,
rimano "alloro" con "l'oro"
e si guardano bene dall'inoltrarsi
tra le macerie bombardate
e le ferite mai rimarginate.
A quei temi sono vicino
ma vorrei che intorno
ci fosse un mondo globale
in pace, più onesto, più uguale.
Che si mantenesse diverso,
è questo il suo bello,
ma comprendesse in ogni sua parte
il dramma sereno di chi arriva
e il tragico di chi parte.
Che, poi, nemmeno una fine è tragedia.
È solo l'inizio d'una Divina Comedia.
28 maggio 2025
UNA POESIA... UNA POESIA
Se-se-sembra facile
dire
POESIA.
Che vuoi che sia?
Di che può parlare?
Non la puoi mica
improvvisare.
Meglio scrivere un
pensierino,
obiettivo più
vicino,
e, se vuoi
considerare,
una pseudo-poesia
potrà sembrare,
sia che parli della
vita
(di che altro vuoi
parlare?)
o di ciò che non
esiste.
L'immaginazione può
crearla.
Anche questa è della
vita
e di certo tiene in
vita.
Illusione di
eternità,
la tua vita è tutta
qua.
Se la perdi, stai
sicuro,
vai tra i loculi in
un muro.
30 maggio 2025
- Lungavilla, nozze
di Sandra ed Egidio
I MIGRANTI DI GANDEN
Per Battiato sono le anime che dopo la morte
vagano prima di trasmigrare
nella prossima reincarnazione.
Lui dice "e torneremo ancora"
prima di essere liberi.
Dalla mia cella della mia camera da letto
sul corso
non oso scrutare dalle sbarre a fessura
delle persiane delle mie finestre
perché alle mie spalle è accesa
la luce di una piccola abat-jour.
Le anime morte che bestemmiano in strada
potrebbero vedermi e tirarmi
le loro bottiglie di birra.
Se spengo quella luce
ho la sensazione che presto
dovremo tutti mettere il nastro adesivo
ai vetri delle finestre
per evitare che le onde d'urto degli scoppi
li facciano esplodere
e, forse,
l'OVRA ci farà oscurare le case con la carta da zucchero
e qualcuno più previdente
riempirà sacchetti di sabbia
da mettere alla base dei terrazzini.
I migranti di Ganden mettono paura
ma è la paura di diventarlo
che ne crea la paura.
Una deflagrazione, e qualcuno
ha perso tutto.
Migrante di strada,
tornerà ancora.
Ancora
Ancora, ancora.
31 maggio 2025
...in attesa del 32 maggio 2025
INORRIDIRE
Inorridire per sentir dire
che siamo una repubblica
che ripudia la guerra
e festeggia la Festa della Repubblica
con grandiose - e costose - parate militari.
Bìos
Il filatelista ovvero Il cielo sopra via Torino PAOLO LUPORINI
M'assale un Gubbio: Una noce sul vaso PAOLO LUPORINI
A PROPOSITO PAOLO LUPORINI
La Crociera dell'Ephemeris PAOLO LUPORINI
Grazia e Meraviglia PAOLO LUPORINI
éidos e sguardo PAOLO LUPORINI
Il compattamento-La colonia PAOLO LUPORINI
La Pietà di Soviore PAOLO LUPORINI
377, 5th Ave PAOLO LUPORINI
Klingon Musik PAOLO LUPORINI
La confidenza di Aurora PAOLO LUPORINI
Su giù PAOLO LUPORINI
Nasturzio PAOLO LUPORINI
SOTTO/SOPRA PAOLO LUPORINI
SINISTRADESTRA PAOLO LUPORINI
SPLIT PAOLO LUPORINI
NORD-OVEST PAOLO LUPORINI
GLI SCOUT, racconti ASCI, AGI, AGESCI e MASCI PAOLO LUPORINI
CORSO CAVOUR 372 PAOLO LUPORINI
LA PIGRA BABY-SITTER PAOLO LUPORINI
IL LIBRINO DI RONNY STELLA PAOLO LUPORINI
UN RACCONTO DI NATALE PAOLO LUPORINI
LIBERTY BELL PAOLO LUPORINI
MESCIÜA PAOLO LUPORINI
NON C’È CUORE SENZA SPINE PAOLO LUPORINI
LA GORA DEL GRANDE FETORE PAOLO LUPORINI
Qo 1, 1-18 PAOLO LUPORINI
LA BARA NON È LA MOGLIE DEL BARO PAOLO LUPORINI
Poesie
VUOTO PAOLO LUPORINI
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SUDOKU… ma Godot! PAOLO LUPORINI
UN ABBRACCIO PAOLO LUPORINI
CANI E LUPI PAOLO LUPORINI
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LA BELLEZZA DELLA SERA PAOLO LUPORINI
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SOPRA LA PANCA PAOLO LUPORINI
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NON SAPREI PAOLO LUPORINI
QUINDICI + QUINDICI PAOLO LUPORINI
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IL TORSOLO PAOLO LUPORINI
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L’ALBA, IL GIORNO DOPO PAOLO LUPORINI
RIPASSI PAOLO LUPORINI
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IL DRAGO MANGIACOLORI PAOLO LUPORINI
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No me faltes tu Francisco Humberto Gonzalez Reyes cartaceo e Kindle
La Fragranza del Clive Christian MIRKO FERRARINI
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Pubblicato nel giugno 2025
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