ASINTOTI
ASINTOTI
(pensierini)
di
Paolo Luporini
Copyright © 2025 – ASINTOTI
- Paolo Luporini –
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DEDICA
A chi mi ha seguito sin qua.
A chi lo ha fatto da sempre.
A chi mi ha preceduto e che seguo.
A chi passa, m’incontra e sorpassa.
A chi con me resta un poco.
A chi rimanda l’incontro a tra poco.
Anche a chi giudica le virgole,
ma non dovrebbe.
Per chi mi crede superfluo e superficiale
c'è rimasto poco da dedicare.
Asìntoto
asìntoto (alla lat. asintòto) s. m. [dal gr. ἀσύμπτωτος «che non s’incontra», comp. di ἀ- priv. e συμπίπτω «incontrarsi»]. – In geometria, retta a cui una curva si avvicina indefinitamente. In partic., la tangente alla curva in un punto all’infinito; oppure, con sign. più preciso e più generale, qualsiasi retta la cui distanza da un punto che percorra la curva allontanandosi indefinita-mente tende a zero. (Dal Dizionario Treccani)
ASINTOTI
"La poesia è un'iperbole del pensiero"
(Natalino Alberti)
"Allora un 'pensierino' è l'ascissa di un punto all'origine di questa iperbole poetica, appartiene all'asintoto"
(Paolo Luporini)
L'iperbole, sia come figura retorica che come curva geometrica, ha origini antiche e si può ricollegare al greco antico. In entrambi i casi, il termine deriva dalla parola greca "hyperbolḗ" (ὑπερβολή), che significa "eccesso" o "lanciare oltre".
Origine nella retorica:
L'iperbole, come figura retorica, consiste nell'esagerare una descrizione o un concetto per enfatizzare un pensiero o suscitare un effetto emotivo. L'uso dell'iperbole permette di amplificare l'attenzione sul tema e di rendere più marcata l'espressione.
Origine in geometria:
In geometria, l'iperbole è una curva appartenente alle sezioni coniche, insieme a parabola ed ellisse. Il nome "iperbole" deriva sempre dal greco "hyperbolḗ", che in questo contesto può essere interpretato come "lanciare oltre" o "superare il limite". L'iperbole si ottiene tagliando un cono con un piano che sia parallelo all'asse del cono stesso.
In sintesi:
L'origine dell'iperbole, sia in retorica che in geometria, è quindi riconducibile alla parola greca "hyperbolḗ", che ha due significati principali: "eccesso" o "lanciare oltre". Questo significato è stato poi adattato per descrivere sia la figura retorica dell'esagerazione, che la curva geometrica che "lancia oltre" una retta, chiamata asintoto.
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L'iperbole è una curva appartenente alla famiglia delle sezioni coniche (o, semplicemente, coniche), insieme a parabola e ellisse (e circonferenza, caso particolare di ellisse). Si tratta di curve piane di secondo grado che si ottengono - da qui l'origine del nome - dalle sezioni di un cono con un piano.
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RINGRAZIAMENTI
Paolo Luporini scrive pensierini.
Il presente libro è il suo XLIV; dopo il Corollario, qui si parla dell’iperbole del pensiero, che è la Poesia, Le sue, non chiamatele poesie.
Sono solo …pensierini.
I ‘pensierini’ di Luporini sono un punto delle ascisse dell’origine di quelle iperboli. Cadono negli spazi tra l'iperbole della Poesia e i suoi asintoti, che sono le rette cui la poesia tende, senza mai raggiungerli.
La vostra attenzione, il piccolo prezzo, è quella piccola corona d’argento che a Roma antica si dava agli attori.
ecco un’opportunità di darvi una pausa e farmi ricevere un refolo d’aria che potrebbe ripagarmi del mio coraggio o della mia sfrontata spudoratezza, quella mai tentata da nessuno, la Lode della Pausa.
Sii indulgente, rispettoso, ma sincero: pluporini@libero.it
PL
DISERTARE
Il motto "Diserta!"
è stato preso sul serio,
per la manifestazione antimilitarista
"RESTIAMO UMANI"
il cui slogan più truce, dopo
"PALESTINA LIBERA!"
era "Assassini, assassini,
non toccate i bambini!".
Non c'erano bandiere del PD o della CGIL,
che, coerentemente al motto "Diserta!",
il corteo l'hanno disertato.
Ho visto al corteo i compagni
dell'ex Articolo 1,
che il PD farebbero bene a disertarlo,
coerentemente!
Non disertate il voto!
L'8 e 9 giugno,
5 sì, non solo 4...
1 giugno 2025
...i vecchi fanno sogni di maghi.
Chiudono un attimo gli occhi
e riprendono il sogno.
Un grammofono rotto
ha la voce di Battiato
che canta la stessa frase:
"Un oceano di silenzio... "
e il grasso barbiere greco
buca il cemento caldo d'agosto con un dito.
Nasconde la camicia sudata
sotto la giacca del vestito grigio.
Cinque giovani maschi allampanati
sguazzano in scherzi osceni
nel ruscello dell'alta foresta
e una nonna lì spia da dietro un grosso albero.
Il gabbiano banchetta con la sua preda.
Il compagno di lavoro si corica
con la vecchia madre
e ignora la sveglia.
Il letturista ripete a mente
le sette cifre del contatore.
È dislessico, sarà licenziato.
Dimentico del freno a mano,
la Panda in discesa
si fermerà senza danni
nel piano.
Tutto è un incantamento
questa assurda magia
che tutti ci lega
di un'eterna letargia.
2 giugno 2025
HO SPENTO IL TG
Oggi, Festa della Repubblica,
del referendum in cui votarono le donne,
in cui vinse la repubblica,
dopo tanti discorsi di civili e militari
del Ministero della Difesa,
dopo la scarna risposta del PdC su Gaza,
che "il Governo se ne sta occupando!"
e le sue modalità di non voto,
di astensione,
per abbattere il quorum,
sento ls notizia di 31 uccisi da spari
a una distribuzione di cibo
e vedo e sento il pianto di un fratello
che recrimina che fosse una trappola
dire che si distribuiva il cibo
e poi sparare,
ho spento il TG.
2 giugno 2025
FESTA DELLA REPUBBLICA
HAI UN MINUTO?
Hai un minuto?
No, ma per te lo trovo.
Ecco come lo trovo:
sottraendolo a me.
Che ne ho così poco.
Ma se te lo dono, me lo ritrovo.
6 giugno 2025
D-DAY
D-DAY
Migliaia di ragazzi sani e robusti
morirono su Omaha beach,
una spiaggia francese
con un nome americano.
I pronipoti vogliono le terre rare.
Lo zio d'America, chiamatelo DA-ZIO.
6 giugno 2025
D-DAY
SFIORARE
Sfiorare, delicatamente, le cose,
le persone o i fatti,
destinarli al passato,
sfioriti
come fiori sfiorati
dalla dea
dei momenti passati.
8 giugno 2025
PROVO
Provo
lo stupore nuovo
che quello che scrivo
poi lo vivo.
8 giugno 2025
ANDATE AL MARE!
Chi è andato al mare
ha fatto la doccetta,
facendosi il bagnetto.
S'è asciugato con la salvietta,
ha obliterato
il suo biglietto.
Chi ha votato e va ora al mare,
di pomeriggio si può abbronzare.
Gli resta il tempo regalato
per gustarsi anche un gelato.
Rimanere insopportabile
della rima sempre abile.
8 giugno 2025
VIN E RAVIÈI
Volete banalità
di buon senso popolare
un tanto al chilo?
Chiedetele a un vecchio:
Vi dirà di godere l'attimo,
un bicchiere di vino,
un piatto di ravioli,
il ricordo di un letto,
ma mica da soli!
Scorderà, in quel momento,
del matrimonio il tormento,
le catene sociali, il lavoro,
i parcheggi, le ore delle code,
l'invidia che gli rode,
le malattie, le sgomitate, le bugie.
Non credete ai vecchi
di banalità a secchi!
Sbagliate da soli!
Siete dèi, siete liberi, giovani stelle!
Avrete tempo, per rimpianger le cappelle!
8 giugno 2025
QUESTO SOLE CHE SORGE
Questo sole che sorge su di me
mi fa ricordare un discorso di piazza
da un balcone trionfante
che promise pianti, lutti, macerie.
Questo mantengono, loro.
Il sole meraviglia
che sorga ancora, per loro.
(È un Sole ingiusto)
10 giugno 1940-2025
SHERLOCK HOLMES E LE LUCERTOLE MONGOLE CHE DETESTANO I FORMAGGI PICCANTI
Chi conosce una lingua può capire esattamente il significato di ciascuna parola, inteso come corrispondenza tra nome e cosa, tra verbi e azioni, tra aggettivi e descrizione delle classi cui sono riferiti.
In un libro di Intelligenza artificiale ho ritrovato quindi questa frase: "Le lucertole mongole detestano i formaggi piccanti".
Essa serviva per dimostrare come qualunque persona in grado di capire la lingua italiana possa intendere perfettamente il significato di una frase, anche la più assurda, scritta in quella lingua, e che il lettore associa un'affermazione, l'odio per un certo tipo di formaggi, quelli più forti, a un'intera classe d’individui, le lucertole mongole, cioè la sottospecie mongola di una specie più grande, tutte le lucertole.
"Dato che il significato delle frasi è determinato sistematicamente dalla loro composizione, una persona che parli normalmente italiano, con un vocabolario di quarantamila o cinquantamila parole, può capire letteralmente migliaia di miliardi di frasi distinte, che vertono su innumerevoli argomenti diversi.
Probabilmente non è mai capitato di sentire qualcuno che pronunciasse (per non dire definisse) la frase: "Alle lucertole mongole non piacciono i formaggi piccanti”, tuttavia si riesce a capirla facilmente, semplicemente in base alla nostra conoscenza delle parole e della grammatica.
Per esempio, senza avere avuto mai alcuna esperienza precedente di questa frase, ma solo dei suoi componenti, potreste dedurne ragionevolmente
che certi prodotti caseari respingono certi rettili asiatici; e, se vi dovesse capitare di essere assaliti da lucertole mongole, la lettura di questa frase potrebbe fornirvi l'ispirazione pratica per una difesa efficace.".
Se la predetta frase fosse stata scritta su un qualunque testo divulgativo di zoologia o etologia, anziché su un libro che pretendeva di dimostrare che un'assurdità può essere capita perfettamente, tale frase non sarebbe stata immediatamente creduta falsa, ma tutt'al più strana, poiché pochi di noi sono stati in Mongolia, né conosciamo alcuno che vi sia stato o abbia visto lucertole e notato con opportuni esperimenti la loro antipatia per i formaggi piccanti.
Più semplicemente non avevamo mai sentito dire prima che in Mongolia abitasse una distinta specie di lucertola tra i cui gusti fossero compresi i formaggi dolci né si era sentita dire la stessa cosa di qualsiasi altra lucertola né tanto più si è mai parlato del senso del gusto nei rettili.
Pertanto, deciso a non accettare superficialmente una tale non banale affermazione, sono partito per la Mongolia, attrezzandomi per tali ricerche e provvedendomi di un testimone: il mio carissimo amico Watson, di professione medico, che pazientemente e diligentemente mi segue in tutte le mie ricerche e investigazioni.
Ho portato con me reti e trappole di ogni specie e dimensione, non conoscendo gli usi e le misure delle mie più sconosciute cavie, nonché un intero furgone attrezzato a cella frigorifera contenente diverse confezioni di Roquefort, gorgonzola piccante, fresco e con i vermi, parmigiano reggiano e grana padano, provolone, formaggi al pepe, allo zenzero e al peperoncino rosso, pecorino sardo stagionato e fresco, nonché Camembert, stracchi-no, taleggio, pecorino dolce, ricotta, robiola e fontina.
Subito dopo la partenza mi accorsi di aver tralasciato l'Asiago e la scamorza, che senz'altro mi avrebbero fornito elementi preziosi per le mie esperienze.
Molto intelligentemente avevo provveduto a far catturare da Watson nella campagna inglese farfalle, mosche, coleotteri e formiche, che sareb-bero serviti come esca esotica per la lucertola mongola.
Il mio amico, provvisto di retino, pinzette, arbanelle di vetro ed etere si era prodigato in una caccia che si era rivelata molto proficua, anche perché si era munito di un carro di concime per attirare le mosche e di gigli e calle profumate per le farfalle, nonché di miele d'acacia miscelato con melassa per prendere intere legioni di formiche.
Così facendo, riuscì a catturare appena una ventina di dorifore in un campo di patate, una famigliola di ditischi in uno stagno, due maggiolini verdi, cinque scatole da scarpe strapiene di mosche e formiche raggruppate insieme, diverse arbanelle piene di vanesse, papilio machaon e cavolaie bianche o gialle, ma neppure una coccinella né alcun cervo volante.
Watson si giustificò dicendo che la stagione era ancora troppo fredda, si era a maggio, perciò non c'erano coccinelle.
Peccato!
Pur non conoscendo per niente i gusti delle nostre lucertole mongole, sentivo che le coccinelle sarebbero loro piaciute, anche se non sapevo per nulla se si cibassero d’insetti e in particolare di coleotteri, ma semplicemente lo presumevo, avendo esperienza soltanto di lucertole inglesi.
Dopo un viaggio di dodici giorni arrivammo al confine tra la Cina e la Mongolia.
Avevamo superato con una buona miscela di decisione, fermezza e volontà, le enormi difficoltà che sorgevano da parte dei doganieri delle varie dogane che avevamo attraversato, dove eravamo accolti con diffidenza a causa del nostro carico, benché avessimo numerosi attestati, tradotti in ciascuna lingua, che dichiaravano trattarsi di una spedizionescientifica patrocinata dal Natural History Museum di Londra.
Il colpo più grosso non fu tanto l'applicazione delle tasse governative sull'importazione dei formaggi, quanto il sequestro delle dorifore all'entrata in Ucraina: temevano nella presenza di uova che avrebbero permesso la nascita dei pericolosi parassiti delle patate, che avrebbero potuto danneggiarne i preziosi raccolti.
Non sapevamo che non esistesse la specie della dorifora in quella regione.
Né sapevamo che esistessero lucertole in Mongolia, ma proseguimmo nonostante questo limite e nonostante la preoccupazione di andare incontro a un insuccesso.
Alla Dogana Mongola ci ingraziammo i doganieri facendo loro assaggiare un po' del nostro whisky accompagnato da assaggi di provolone e regalando una forma di pecorino e un po' di bacon all'ufficiale Capoposto.
A loro chiedemmo nella nostra lingua notizie sulle lucertole cui non piace il formaggio piccante.
Fatto sta che io non fui capito per niente e neppure il buon Watson, che giunse al punto di mimare i movimenti e le smorfie di una lucertola, accalappiando una mosca morta con la propria lingua, purtroppo senza successo.
Un poco scoraggiati, ma senza demordere dal nostro scopo, proseguimmo attraversando ampie vallate deserte, senza incontrare né mandrie né campi coltivati né tribù né tantomeno lucertole, per un giorno intero.
Ci accampammo a sera inoltrata e accendemmo un fuoco nei pressi del furgone.
Dopo meno di venti minuti fummo circondati. Un intero nugolo di mongoli con "pile" colorati ci sorprese arrivando dalle nostre spalle e da un lato del furgone.
"Salve!", dissi io.
"Salve!", tremando, disse Watson.
Uno dei mongoli cominciò a parlare confusamente nella sua lingua, senza che lo capissimo.
"Siamo amici.", dissi alzando la mano aperta e portando l'altra al petto, lentamente.
Tutti m’imitarono e un secondo mongolo mi fece cenno di continuare a parlare.
Io ripresi molto lentamente cominciando a spiegare che eravamo inglesi e venivamo in pace.
"Siamo scienziati, naturalisti, e cerchiamo le lucertole mongole, dobbiamo verificare se detestino i formaggi piccanti, come si dice da noi, purtroppo senza nessuna dimostrazione scientifica.".
Un terzo mongolo cominciò a parlare in un inglese molto scorretto, ma dimostrando di conoscere molti vocaboli della nostra lingua.
Si scusò dicendo che aveva studiato l'inglese ascoltando musica Country della West Coast Americana e chiese spiegazioni su quanto avevo detto.
Allora gli spiegai, e lui tradusse per gli altri, che correva voce che le loro lucertole non amassero certi nostri formaggi che, presumibilmente, esistevano anche da loro, perché l'enunciazione da cui eravamo partiti presupponeva un'esperienza precedente di qualcun altro, scienziato o no, probabilmente del luogo; ma pure questo ragionamento non aveva fondamento, perché era altrettanto possibile che un missionario avesse portato con sé tali formaggi che erano stati assaggiati, almeno una volta, da una povera lucertola che non li aveva graditi.
Ma la scienza vuole che per enunciare una legge, questa debba essere dimostrata da un'esperienza che sia ripetibile con successo in un ampio numero di prove.
Questo era il nostro scopo, dunque, come avrebbero potuto aiutarci loro, con il coinvolgimento di tutta la tribù, se non catturando qualche lucertola, utilizzando il nostro materiale, esche e trappole, naturalmente avendo in cambio la nostra infinita gratitudine e la soddisfazione di aver reso un enorme servizio alla causa della Scienza positiva?
Per il momento non accennai all'eventualità di pagarli.
Con lo slancio tipico della loro razza dopo aver seguito la traduzione commentandone i punti salienti con "Oh!", "Uh!", "Ah!", proprio come in inglese, mi fecero dire dal fan di Crosby, Stills, Nash e Young che erano intenzionati di buon cuore ad abbracciare la superiore e internazionale causa della Zoologia, che si sarebbe potuto parlare del loro compenso, che non valeva meno di una somma necessaria a comprare un discreto numero di capre e cinque cavalli, più una scorta di whisky e la promessa dell'invio dopo il nostro ritorno in Gran Bretagna, di un bootleg sui Rolling e Ziggy Stardust di David Bowie, ma non una ristampa, l'originale.
Mentimmo sulla promessa dei dischi, agitando più volte la testa annuendo, tirammo fuori cinque bottiglie, anche se ne avevamo ancora tredici nascoste, e le demmo in pasto a tutta la tribù; molti fecero delle smorfie vedendo che non sarebbero bastate che per un assaggio, ma educatamente non ne chiesero altre.
Mostrammo il denaro, accordandoci su un anticipo e promettendo il saldo solo in caso di successo.
A tal punto l'appassionato dei Creedence Clearwater chiese: "Ora che ci siamo accordati, ci volete spiegare cosa vuol dire lucertole?".
Chiesi pertanto a Watson di esibirsi nella pantomima della lucertola, in cui superò se stesso, trattandosi soltanto della seconda volta che lo faceva, ma i mongoli si dimostrarono ancora una volta refrattari.
Intervenni io, concentrandomi sul nostro amicofanatico degli Allman Brothers: "Vedi, cerchia-mo un particolare tipo di rettili... ".
Ma pensai che forse non avesse il concetto di rettile e mi ripresi: "Sono animali a sangue freddo... ".
Ma forse non sapeva che il sangue può essere freddo. "Stanno tutto il giorno al sole, in mezzo alle rocce, per scaldarsi, per lo più immobili, si cibano d’insetti.".
Ma in quelle zone il sole era molto tiepido e, se davvero si cibavano di formaggi, poniamo, dolci, mangiavano anche insetti?
Il nostro castello di elucubrazioni che avevano portato a preparare la nostra attrezzatura stava per crollare, ma il nostro amico provvide a elencarci una serie di nomi, che a noi erano per forza sconosciuti, cui potevano corrispondere almeno una decina di animali che potevano cadere sotto la casistica specificata dalla mia descrizione.
Nei giorni seguenti i nostri mongoli si dedicarono alla cattura di diversi esemplari di questi ani-mali che amavano stare immobili sotto il sole e che, a loro dire, dovevano cibarsi d’insetti, ma nessuno di loro aveva mai visto che mangiassero formaggi.
Ma quello che li escludeva tutti era che non erano rettili ma uccelli o piccoli mammiferi dubbiosamente insettivori.
Fu anche catturato un rospo, che li portò alla convinzione di avere trovato ciò che volevamo, convinzione che crollò provocando il loro disappunto quando noi lo scartammo severamente.
Dopo i tre giorni che concedemmo loro, dichia-rammo il loro insuccesso annunciando la nostra partenza e ci congedammo quella sera, promet-tendo che li avremmo pagati lo stesso, ma non avrebbero avuto cinque cavalli ma due soltanto; avrebbero dovuto accontentarsi di meno capre; i dischi sì, certamente, li avremmo spediti; in quanto al whisky, lo avevano già bevuto.
Due giorni dopo, in tempo per cercare un ristorante per il pranzo, arrivammo a Ulan Bator.
Nel pomeriggio non fu possibile visitare il museo né l'Università, ma l'indomani incontrammo il Prof. Alì Khan, un anziano signore mongolo vestito all'occidentale, con capelli lunghi raccolti in un codino e baffi e barba bianca molto ben curata e pulita.
Notai che portava il risvolto ai pantaloni del suo gessato grigio, particolare che in seguito non portò a nessuna deduzione di rilievo.
Da lui avemmo la chiara conferma di ciò che era diventato per noi più che un sospetto: "Non esistono lucertole in nessuna regione della Mongolia, mi dispiace! Non so come aiutarvi.".
Mentre eravamo con Alì Khan nel corridoio davanti all'aula in cui avrebbe dovuto tenere lezione sui feromoni dei coleotteri e del loro importantissi-mo ruolo nella riproduzione della specie, passava di lì un collega insegnante di storia, che si fermò a salutare il professore, che gentilmente ci presentò e gli riferì ogni particolare del nostro viaggio e del suo scopo.
"Siete molto fortunati, posso aiutarvi io, vedete, si tratta di un errore di traduzione, una svista fonetica: in inglese lucertola si dice "lizard" e al plurale fa "lizards", qui in Mongolia esiste la parola “lizar” che noi leggiamo, storpiandola, "lizars" e indica un gruppo, all'interno di una particolare, grande tribù, dedito a stravaganze gastronomiche; in pratica erano mongoli che si riunivano per banchetti interminabili in cui si mangiavano i cibi più strani che si potessero trovare.”.
“Mi risulta che sia scoppiata una grossa rissa una volta che le cuoche presentarono un formaggio ammuffito che fu rifiutato in base ad un loro pregiudizio, che cioè fosse commestibile soltanto il formaggio fresco o stagionato all'asciutto o affumicato.”.
“Di qui è nato il vostro equivoco.".
"Non so come ringraziarla, ma è inutile ammettere che sono dispiaciuto di aver fallito, per l'unica volta nella mia vita, un'investigazione, e di aver trovato la verità soltanto grazie a questo nostro incontro fortuito.”.
“Torno in Inghilterra con la verità, ma con il gusto in bocca del formaggio rancido; capirete... addio, e grazie!".
SHERLOCK HOLMES
P.S. Non spedii quei dischi.
MELE POMPELMI LATTE
Scrivo pensierini
dietro il pizzino
della lista della spesa
e dopo l'insalata, il latte e le fette biscottate
ci trovi due strofe di parole rimate.
Mi chiedo che senso possano avere
tutte le parole che ci scambiamo,
tra chi le scrive e chi le legge,
se non comunichiamo
il senso o una loro legge
per cui si trovi la perfetta parola
che salva e ci protegge.
11 giugno 2025
È IL MINIMO SINDACALE!
Se c'è un'espressione che mi fa incazzare,
è quella risposta a una mia affermazione,
quantitativa
o qualificativa
di chi sbotta: "È il minimo sindacale!",
quando, molto spesso, questo 'minimo'
è al ribasso
o, in nero, molto lontano
da un minimo onesto e leale
di buon senso e rispetto sociale.
È perciò che, se mia moglie compra
un pugno di ciliegie è dice: "otto euro!"
- più di un'ora di lavoro -
balzo indietro e mi guardo bene
che toccarle non conviene!
Lei mi dice: "Se le vuoi, mangia!"
"Domani non potrai più farlo!".
Io ragiono, è il mio tarlo!
E traguardo il primo luglio,
dell'IRPEF il mio rimborso.
Il 4 voglio averlo nel sacco
per vender cara la pelle dell'orso.
11 giugno 2025
CONTESTO L'ONDA
"L'ONDA" di D'Annunzio
è un bellissimo concerto di parole
onomatopeiche.
Esse suonano da sole
e del mare ripetono i suoni
con gli schiocchi dei suoi versi.
Piacevole gioco intelligente
come un canto che ripete
l'eterno movimento
di un'onda agitata
dallo scherzo del vento.
Quel poeta, che parla del mare,
nella sua strofa lunga,
dimentica i naviganti,
i marinai, le coste, i suoi abitanti,
ogni suo essere vivente
della cui diversa meraviglia
non dice niente.
La cosa grave che lui fece
fu non menzionare il mammifero Leviatano
a cui Melville diede un nome e un colore,
un acerrimo nemico, Achab, l'uomo.
È la Natura, l'essenza potente del mare,
ed è la lotta con l'uomo
che il Vate rinunciò a ricordare.
Meglio di lui fecero Omero e Dante,
altri poeti e poetesse, le cui acute rime,
tra dèi, eroi, sirene, gabbiani, pesci
ed anelli fatati, reti ed esche gettate,
furono tante, tante, tante.
11 giugno 2025
AIUOLA
Norberto Bobbio, parlando di mitezza,
chiama questa nostra Terra "aiuola",
quell'angolo in cui dobbiamo convivere.
Io penso a noi come quei fiori
seminati o piantati da un giardiniere
e noi, come quei fiori, ci facciamo spazio
intrecciando relazioni
con l'apparato radicale
scambiando conversazioni
e colorando l'aiuola
come un quadro, come l'opera labile
di un madonnaro.
"Beati i miti", ora imparo!
13 giugno 2025
LA PACE È UN PROBLEMA?
Se la pace fosse globale,
come il commercio libero,
ci sarebbero sovrapproduzione
e incremento demografico.
Con la guerra, inflazione,
armamenti, distruzione,
soldi all'industria bellica,
molti vantaggi, per chi ha i capitali.
Non si tiene conto del capitale umano,
di mutilazioni, le malattie, i lutti,
lo strazio delle mamme,
la pena delle vedove.
La nostra rabbia, di noi gente comune,
è impotente.
Da qualche parte bisogna cominciare... "Mettete dei fiori nei vostri cannoni"
Curiamola, quest'aiuola,
il minuscolo pianeta
dove il vivere
è una cura segreta.
13 giugno 2025
SI APRE UN PORTONE
Sono quel tipo d'uomo che
...se si chiude una porta...
apre una Menabrea bionda.
UN ALTRO DEI MIEI SOGNI
Mi sono riaddormentato per una decina di minuti e ho sognato Olave St. Clair Baden-Powell (Chesterfield, 22 febbraio 1889 – Bramley, 25 giugno 1977) che è stata un'educatrice inglese, moglie di Robert Baden-Powell e capo del movimento mondiale delle Guide. In buona sostanza, lei nel mio sogno mi chiedeva d'insistere con le mie amiche Guide di Spezia, dell'Associazione Guide Italiane - AGI - perché si riunissero e scrivessero dei loro racconti come ho fatto io con "GLI SCOUT racconti ASCI, AGI, AGESCI e MASCI" https://amzn.eu/d/6f5M0YK
Io l'ho già detto ad alcune di loro in privato. Ora mi ripeto 'coram populo' ma insisteroʻ ancora. Ah, Olave mi ha detto che il marito mi ringrazia per quello che ho scritto.
LA LEGGE DELLA RISONANZA
Questo pomeriggio ho ascoltato questo video pedagogico sulla Legge della risonanza per Jung.
https://youtu.be/kQr0PLcMR3g?si=qambd_tzTjz7T_Xt
Ho subito pensato agli INCONTRI DI LETTURA al Centro Anziani di piazza Brin e di come un incontro significativo di alcuni anni fa mi abbia fatto percepire le frequenze di Beppe Mecconi. Il suo successo credo sia dovuto alle note alte a cui vibra. Trovo che, analogamente, sia significativo che lui e GLI SQUALI di Walter Landini siano presenti martedì, dopodomani, con l'archetipo del mostro dell'oceano, un pesce di origine antichissima, che m'immagino verrà presentato innanzitutto per la paura che ha sempre evocato nei popoli con cui questo animale marino ha avuto a che fare, come predatore o come preda. A volte come dio, ancora oggi come archetipo radicato nell'inconscio.
Se ascolterete il video, pensate agli incontri fatti in passato e a quelli che potremo fare in futuro, al piacere o alle sfide che ci offrono per procedere nel cammino spirituale di noi come individui e di noi come gruppo. Nessun incontro avviene per caso e può trasformarci.
MADLEEN
Sono giorni che valgono per anni perché per troppi anni si è lasciato fare. Via una notizia, avanti un'altra! Ora 12 eroi sfidano l'IDF, che non si è fatta scrupoli di bombardare scuole, ospedali, distribuzioni di cibo, affamare, assetare, lasciare senza ogni tipo di energia 2 milioni di persone tra cui bambini, donne, anziani, tanti innocenti, le cui famiglie sono sterminate caparbiamente, senza neppure il dubbio che fossero incidenti involontari. È un'azione dimostrativa per rompere il blocco a Gaza, territorio devastato dove non entrano aiuti umanitari che, se entrano, diventano trappole sotto il fuoco dei cecchini. Quei 12 eroi rischiano la vita, mentre i governi forti di tutto il mondo non alzano un dito invocando una superiore giustizia. L'ONU è bloccata dal veto americano. L'immobiliarista Trump, divorziato da poco da Musk, non ha abbandonato il suo piano di Gaza Beach. Glielo lascerete fare???
8 giugno 2025
ASTIANATTE, BASTIANI
Come al solito, mi sveglio con uno o due nomi in testa. Oggi, Astianatte e poi Bastiani, per assonanza. La Fortezza Bastiani è il luogo dell'Attesa dei tartari, che non arrivano mai e di cui si ha sentore solo alla fine del romanzo di Dino Buzzati "Il deserto dei tartari". Ma sono cose risapute. Anche la storia di Astianatte, (o Scamandro) è conosciuta, ma forse la si è un poco dimenticata. Figlio dell'eroe troiano Ettore e della moglie Andromaca, è l'oggetto del gesto di Ettore, il riconoscimento del figlio da parte del padre. Consiglio la rilettura di questo episodio dell'Iliade così come del libro "Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre. Nuova ediz." https://amzn.eu/d/aPkYi8K in cui si analizza il percorso che il maschio fa nella consapevolezza dell'essere padre e la crisi odierna di questo suo ruolo. Quello che ho trovato su Wikipedia è questo: "Alla nascita, il padre gli impose il nome di Scamandrio, quasi lo considerasse un dono del fiume Scamandro; ma i Troiani, memori delle imprese di Ettore, lo chiamarono Astianatte (che significa «signore della città»).
Fu ucciso da Neottolemo, il figlio di Achille, che lo gettò dalle mura di Troia su consiglio di Ulisse, affinché la stirpe di Priamo non avesse discendenza; venne quindi seppellito da Ecuba, che ne pose il corpo sullo scudo che era appartenuto ad Ettore.
Secondo altre versioni del mito, il piccolo fu salvato da un'ancella, e, una volta diventato adulto, avrebbe rifondato la città di Troia. Secondo altre versioni ancora, Neottolemo, innamorato di Andromaca per portarla a vivere come sua concubina, avrebbe risparmiato e portato con sé anche il bambino."
Le altre versioni sono poco suggestive, non quanto quella autentica dell'infanticidio di Neottolemo, il nemico, che vuole estirpare la discendenza di Priamo, perpetrando il genocidio dei troiani.
Nulla cambia, nell'uomo, e questo assassinio me ne ricorda molti altri dei nostri giorni più recenti. Un'altra strage degli innocenti perpetrata da Erode con l'intento di conservare il potere e possedere la terra.
AFORISMA WHATSAPP
Dai miei msg WhatsApp nascono splendidi aforismi:
"Le belle sorprese ci stupiscono di meraviglia.
Un occhio attento e allenato ne vede tante ogni giorno."
Era dedicata a un premiato in un concorso letterario che non si aspettava di vincere.
“GLI SQUALI”
"Gli squali" di Walter Landini @condor0187 Chiacchierata con Beppe Mecconi
“Gli squali del Pacifico americano - scienza, mito, leggenda”, (Töpffer edizioni).
Chiacchierata stupenda al Centro anziani di piazza Brin tra Beppe Mecconi e il paleontologo Walter Landini, che si è rivelato, per quelli che non lo conoscevano, uomo di vastissima cultura che ha seguito la ricerca ittica marina a partire dalla paleontologia sino ad arrivare alle culture indo americane precolombiane, ai loro miti, giustificati dalle antiche presenze degli squali e delle loro naturali prede a causa dei cambiamenti geologici della Terra e degli oceani nelle ere più lontane ma anche nei bacini fluviali in cui, grazie all’ambientamento favorito dalla propria fisiologia, riescono ad attaccare persino l’uomo a migliaia di chilometri di distanza dalla foce, ancora più pericolosi perché escono da acque fangose e perciò torbide. L’esperienza di questo studioso, svolta soprattutto nel Sudamerica, a partire dall’Ecuador, si è estesa a tutta la fascia preandina del lato del Pacifico dal Cile sino alla California, ma si è trovato pure in altre zone del globo che nella chiacchierata sono menzionate, sempre per lo scopo dello studio paleontologico su questi antichissimi pesci cartilaginei di cui si ritrovano pochissimi casi in cui i reperti non siano denti fossili. È quindi interessantissimo seguirlo sino alle domande del pubblico, inanellando così uno degli Incontri di Lettura più interessanti di questo terzo anno, che sta per chiudersi il 24 giugno dalle 17:15 con un Reading poetico e la presentazione di un libro di poesie, ma che ambisce spostarsi a Sarzana per l’estate al Nuovo Spazio Barontini in via Ronzano, con appuntamenti per le 21 preceduti da apericene.
DISSENTO
Non sono d'accordo con l'amico Lorenzo Tosa. Non sono d'accordo quando dice che abbiamo perso.. Dei risultati li abbiamo avuti. Avevamo un PD che firmava il Jobs act, ora lo ripudia. Avevamo Grillo e DI Maio, e invece abbiamo visto Schlein, Bonelli, Fratoianni e Conte dietro uno stesso striscione. Avevamo disinteresse per la politica, per il lavoro, per la sicurezza del e sul lavoro, per la cittadinanza. Ora se ne è parlato per le strade, nelle famiglie, tra la gente. Chi non capisce non capisce e sarà causa del suo male, ma un 30% degli elettori sono milioni di persone e sono di più degli elettori dell centrodestra. Si vedranno i voti dei singoli quesiti e qualcuno dirà che i no xenofobi allineano l'Italia tra i paesi sovranisti, ma i tanti sì non erano scontati e sono di persone accoglienti che capiscono la migrazione, sono per i diritti delle persone, non hanno votato per negarli agli altri. Si capirà, come già negli USA si sta capendo, che i migranti che si vogliono cacciare ci sono invece necessari, con il quadro demografico che abbiamo in Occidente, e che necessitiamo di manodopera, con la fuga dei giovani all'estero, verso paesi dove sono richiesti. Come si può vedere, dei vantaggi ci sono stati e una mancata vittoria campale è una vittoria tattica funzionale a una potenziale strategia, che ancora non c'è ma che può delinearsi più unitariamente.
9 giugno 2025
IL BANALE NEL MALE
Non ho implorato nessuno perché andasse a votare. Mi sono solo appellato al suo buon senso. Una cosa è giusta, l'altra è sbagliata!. Chi non ha ascoltato gli appelli, non ha messo in moto il suo buon senso. Sarebbe tanto pericoloso non metterlo in moto, nei momenti di scelta. Chi non lo ha fatto, chi ha deriso, chi non ci ha voluto pensare, non può trovare scuse. È come uno dei tanti a cui vien detto di fare una cosa e lui la fa. È come il banale nel male che ha gasato milioni di innocenti. È come chi ha rapito Greta Thunberg e non si è chiesto se fosse giusto farlo. E se Greta, ancora una volta, avesse ragione? A Gaza ci abitavano 2 milioni di persone, anziani, donne e bambini. Alla fine del 2025 quanti ne saranno rimasti? Non potrete sempre, come gli struzzi, mettervi la testa nella sabbia. Vi resta scoperta una zona delicata e sensibile. È pericoloso!
CALENDATE
Dopo una premier che va a votare e si rifiuta di farlo, Calenda va a votare con la tessera esaurita. Giustamente, non lo fanno votare! Uno così, si vorrebbe candidare???
EFFETTI COLLATERALI
Chi non ha mai desiderato di fare l'informatore scientifico e di suggerire queste supposte giganti?
NUOVO SPAZIO BARONTINI
Oltre agli incontri di lettura già annunciati, quello di domani con Beppe Mecconi e Walter Landini su "GLI SQUALI" e l'OPEN MIC poetico che seguirà alla presentazione di Uberto Scardino delle poesie della sua compagna Cinzia Landini, il 24 giugno 2025, a luglio e agosto 2025 l'OASI ESTIVA impegnerà i locali del Centro anziani di piazza Brin.
Le proposte del gruppo che ha animato la BIBLIOTECA VIVENTE a Spezia e gli INCONTRI DI LETTURA, teatrali e musicali, non si fermano con l’estate, anzi, potrebbero essere potenziate!
Abbiamo stretto contatti con il Nuovo Spazio Barontini, in via Ronzano a Sarzana, uno splendido spazio all’aperto che di sera sarebbe la magica cornice di molti nostri eventi. Il primo evento sarebbe un nostro classico, che chiameremo BIBLIOTECA VIVENTE AL NUOVO SPAZIO BARONTINI. I nostri libri umani si rappresenteranno a Sarzana il 4 luglio 2025 alle 21, con le consuete modalità, ma le postazioni saranno sparse negli spazi all’aperto illuminati. Si potranno consumare bevande o si potrà gustare l’apericena.
Sarebbero molto graditi nuovi volontari sarzanesi o dei paesi limitrofi come nuovi libri umani che potrebbero presentarsi ai cell. del volantino: 329 724 4443 o 346 828 9283 per concordare una riunione a Sarzana con Anna Minelli e Gian Luigi Ago, Paolo Luporini e Giovanni Tabacchiera.
Gli incontri di lettura, teatrali e musicali con apericena si svolgerebbero il mercoledì e il venerdì già dall’8 luglio.
Auguriamo un ottimo giugno e una splendida estate, di cui animeremo le notti!
Paolo Luporini, Giovanni Tabacchiera, Marilena Milani, Ornella Riccobaldi, Gian Luigi Ago, Enzo Gaia, Rosaria Pannico, Natalino Alberti e Gaetano Palmieri
LA MATITA
Quant'era che non prendevate una matita in mano? E quando vi ricapita?!?
ECCO SPIEGATO L’ARCANO
Boom di centenari e Boomer ai seggi. Ecco spiegato l'arcano.
JAZZ E MACAIA
La Musica
sa zittire
le bombe lontane
(a volte il miracolo riesce).
14 giugno 2025
21:12
LA FINE DELL'ARCOBALENO
Ho veduto un cartone del treno Thomas
in cui due treni rincorrevano
la fine dell'arcobaleno cercandone il tesoro.
Più veloci andavano,
più l'arcobaleno si spostava.
https://youtu.be/2Obiz678SS0?si=kbTdUkvPiDPEPfGh
È come per le nostre continue ricerche.
Raggiunto un obiettivo,
se ne presenta un altro, poi un altro
e quando l'ultimo sembra irraggiungibile,
testardi ancora una volta lo manchiamo.
Rassegnati, ci voltiamo indietro
e, dall'alto di una stazionaria
in vetta a un'alta e ripida montagna,
vediamo ammirati il percorso fatto
e, quasi al suo inizio, scorgiamo
lo splendido iride della nostra infanzia.
14 giugno 2025
QUELLO CHE NON...
C'è una strana serie di concatenazioni
che ci lega o ci ispira.
Or ora pensavo a una lettera
che non ho mai spedito.
C'erano scritte cose gravi,
che pensavo di un "cosiddetto" amico.
Era scritta così bene,
i concetti erano espressi in modo preciso,
i fatti circostanziati,
che era una condanna senza appello.
Non la spedii per quello.
Chiusa nella sua busta,
aspettava di essere riaperta
solo per sbatterla in faccia al destinatario
o per essere riconsiderata dal suo mittente,
in quello o in qualche mese dopo.
Mentre pensavo tutto questo,
ascolto la canzone di Guccini
con il titolo di questo pensierino,
che mi ha evocato certi odori
del passato,
come la similpelle degli scompartimenti
di seconda classe
o l'odore dei cuscini della prima classe
mitigato dai lenzuolini lavati freschi
di bianco Dixan che le FF.SS. riservavano
per un sovrapprezzo
considerato di lusso.
Un'altra 'madeleine' olfattiva
è stato il profumo di un After eight
appena scartato, il contrasto leggero
con il gusto dell'After eight addentato.
La canzone sta per finire
e i suoi versi sono:
"Non siamo, non siamo... ".
L'orologio segna 09:09,
che significa che un messaggio
sta arrivando
e mi ricorda che quella cattiva lettera
non spedita
ricevette una veloce risposta
con una motivata richiesta
di un aiuto in denaro
che fu subito corrisposta.
La cotal lettera restò chiusa.
Ermetica, imbustata, fu subito strappata.
15 giugno 202
MAGIC MOMENTS
Sono momenti magici
quando l'incessante lavorìo della mente cessa
ed è rimpiazzato da un loop
di silenzio o parole vuote.
È allora che entra la Musica
delle orecchie, il pulsare
delle carotidi,
o una musica celeste
creata da generosi neuroni
che cacciano le parole
e le note suonano da sole.
Sono echi di suoni e canzoni
che eliminano la necessità di un senso.
È forse una patologia
- allucinazione - ma solo mia.
15 giugno 2025
FILO DI PAROLE SENZA FILO NÉ RETE
Metti
una sera a cena
Geordie,
Marinella, Piero.
Fai
cucinare Tognazzi.
La
bottiglia di vino la stappa Guccini.
È
il compleanno di Futura,
la
figlia di Dalla, che ha ora 13 anni.
Lui
non l'ha vista nascere.
Noi
sì.
Avrà
una vita breve.
Se
può consolarci,
non
la vedremo morire.
16
giugno 2025
PICCOLA
STORIA TRISTE ANTICA COME IL MONDO
Aveva
un tarlo che la rodeva.
Era
una ribalta a rullo francese con piano in marmo in stile Luigi XVI.
S'innamorò
perdutamente dell'uomo che l'aveva salvata dal suo tormento.
Era
un ebanista.
Lui
la lasciò per una specchiera Chippendale molto più giovane.
Si
accasò con un antiquario
che
la vendette al miglior offerente
a
un'asta pubblica.
16 giugno 2025
INCONTRI DI NOTTE
-
Ciao Aldo!
-
Ciao Maria!
-
Aldo, cosa ci fai fuori casa di notte? Non avevi l'Alzheimer?
-
No, Maria, non ricordo che nessun dottore me l'abbia mai diagnosticato! Tu,
piuttosto! Cosa ci fai in giro di notte?
-
Non lo vedi? Porto in giro il cane!
-
E il cane dov'è?
-
Il cane! Sta' a vedere che l'ho lasciato un'altra volta a casa!
16
giugno 2025
Bìos
Sherlock Holmes e le lucertole mongole che detestano i formaggi piccanti PAOLO LUPORINI
Il filatelista ovvero Il cielo sopra via Torino PAOLO LUPORINI
M'assale un Gubbio: Una noce sul vaso PAOLO LUPORINI
A PROPOSITO PAOLO LUPORINI
La Crociera dell'Ephemeris PAOLO LUPORINI
Grazia e Meraviglia PAOLO LUPORINI
éidos e sguardo PAOLO LUPORINI
Il compattamento-La colonia PAOLO LUPORINI
La Pietà di Soviore PAOLO LUPORINI
377, 5th Ave PAOLO LUPORINI
Klingon Musik PAOLO LUPORINI
La confidenza di Aurora PAOLO LUPORINI
Su giù PAOLO LUPORINI
Nasturzio PAOLO LUPORINI
SOTTO/SOPRA PAOLO LUPORINI
SINISTRADESTRA PAOLO LUPORINI
SPLIT PAOLO LUPORINI
NORD-OVEST PAOLO LUPORINI
GLI SCOUT, racconti ASCI, AGI, AGESCI e MASCI PAOLO LUPORINI
CORSO CAVOUR 372 PAOLO LUPORINI
LA PIGRA BABY-SITTER PAOLO LUPORINI
IL LIBRINO DI RONNY STELLA PAOLO LUPORINI
UN RACCONTO DI NATALE PAOLO LUPORINI
LIBERTY BELL PAOLO LUPORINI
MESCIÜA PAOLO LUPORINI
NON C’È CUORE SENZA SPINE PAOLO LUPORINI
LA GORA DEL GRANDE FETORE PAOLO LUPORINI
Qo 1, 1-18 PAOLO LUPORINI
LA BARA NON È LA MOGLIE DEL BARO PAOLO LUPORINI
LA MOGLIE DI BABBO NATALE: LA SIGNORA CLAUS PAOLO LUPORINI
Poesie
VUOTO PAOLO LUPORINI
FIORI DI SETTEMBRE PAOLO LUPORINI
SUDOKU… ma Godot! PAOLO LUPORINI
UN ABBRACCIO PAOLO LUPORINI
CANI E LUPI PAOLO LUPORINI
IL SOSPIRO PAOLO LUPORINI
LA BELLEZZA DELLA SERA PAOLO LUPORINI
PESTE 2020 PAOLO LUPORINI
SOPRA LA PANCA PAOLO LUPORINI
KILO PAOLO LUPORINI
NON SAPREI PAOLO LUPORINI
QUINDICI + QUINDICI PAOLO LUPORINI
VITA SEGRETA PAOLO LUPORINI
IL TORSOLO PAOLO LUPORINI
LA SOMBRA PAOLO LUPORINI
L’ALBA, IL GIORNO DOPO PAOLO LUPORINI
RIPASSI PAOLO LUPORINI
GARIBALDI PAOLO LUPORINI
RIFUGI PAOLO LUPORINI
IL DRAGO MANGIACOLORI PAOLO LUPORINI
NUVOLE DI DRAGO PAOLO LUPORINI
LA CALMA AI CALMI PAOLO LUPORINI
TRENTA DENARI PAOLO LUPORINI
DE RERUM NATURA PAOLO LUPORINI
BONITO NAPOLONI PAOLO LUPORINI
TERZA STELLA PAOLO LUPORINI
OLEANNA PAOLO LUPORINI
MEGLIO TARDI CHE MAI PAOLO LUPORINI
INNO PAOLO LUPORINI
ADORO LE PAUSE PAOLO LUPORINI
IL BIVIO MOLTEPLICE PAOLO LUPORINI
LETTERINA DI NATALE DI UN ADULTO PAOLO LUPORINI
IL RITRATTO DI DORIAN PAOLO LUPORINI
I 40 LIBRONI PAOLO LUPORINI
TRANSEUNTE PAOLO LUPORINI
COROLLARIO PAOLO LUPORINI
ASINTOTI PAOLO LUPORINI
Il presente libro è il suo XLIV; dopo il Corollario, qui si parla dell’iperbole del pensiero, che è la Poesia, Le sue, non chiamatele poesie. Sono solo …pensierini.
I ‘pensierini’ di Luporini sono un punto delle ascisse dell’origine di quelle iperboli. Cadono negli asintoti.
La vostra attenzione, il piccolo prezzo, è quella piccola corona d’argento che a Roma antica si dava agli attori.Collaborazioni
No me faltes tu Francisco Humberto Gonzalez Reyes cartaceo e Kindle
La Fragranza del Clive Christian MIRKO FERRARINI
…di altre Fragranze MIRKO FERRARINI
La scia del suo profumo MIRKO FERRARINI
Gnocco pesto ELIO DOLCELLI, PAOLO LUPORINI
Cari coetanei ELIO DOLCELLI, PAOLO LUPORINI
QUANDO ELIO DOLCELLI, PAOLO LUPORINI
Umanità immagini e parole Autori Vari
I RAGAZZI DELLE ACACIE ENRICO CASTAGNA
TEMPI DEI CUORI CHE S’INFIAMMANO Vol. 1
AA. VV.
TEMPI DEI CUORI CHE S’INFIAMMANO Vol. 2
AA. VV.
TEMPO AL TEMPO ENRICO CASTAGNA
AL VENTO SILVIA CORRADI
LA GIOSTRA DEI SOGNI SILVIA CORRADI
IL BALLO DELLE DEBUTTANTI PAOLA SPADAROPubblicato nel giugno 2025
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