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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

L’instabilità

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Sudan – Khartoum  Tra incertezza politica e crisi economica, la già difficile situazione del Paese ulteriormente aggravata dall’epidemia di Covid-19.   Alessandro Salvati - Emergency  La mattina di martedì 9 giugno, mentre andavo in ospedale, mi sono reso conto che esattamente quel giorno di 11 anni prima avevo iniziato a lavorare al Centro Salam di Khartoum, con EMERGENCY. Il 9 giugno 2009 partivo per una missione di 6 mesi come cardiochirurgo e mai avrei pensato di rimanerci per 11 anni. La giornata è stata piena di attività come del resto succede tutti i giorni al Salam : l’ospedale è sempre pieno di pazienti, da tutte le parti del Sudan, dalle mamme con in braccio i loro bimbi, alle persone anziane, tutti in cerca di un aiuto, alcuni di loro fanno il viaggio della speranza per raggiungere Khartoum, magari perché hanno sentito dire che c’è un ospedale di bianchi che opera al cuore e si prende cura di loro gratuitamente, non chiedendo nulla in cambio. La sera, appena tornato a

Francesco Di Dio, Ciccio per gli amici

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  Carmelo Musumeci  PER UN ERGASTOLANO LA MORTE È PIÙ UMANA DEGLI UOMINI “L’ergastolano non ha nessun domani. Ha solo un passato che non passa. È come essere morti prima di morire.” Ieri sera ho ricevuto questo triste messaggio: “Oggi è morto Ciccio, te lo ricordi? Nel carcere di Opera stava con le stampelle, gli avevano amputato il piede sinistro. Era stato esplicitamente un ergastolano senza scampo, avevamo descritto bene il morbo di Buerger. Ogni volta che lo incrociavo in carcere mi parlava con gli occhi lucidi. Il direttore ha detto che è stato infarto, improvviso.” Ho appreso con dolore della morte in carcere dell’ergastolano Francesco Di Dio, Ciccio per gli amici. Il suo cognome non gli ha portato certo fortuna, perché Dio lo aveva abbandonato presto. In carcere da trent'anni, da quando ne aveva appena 18. L’ho conosciuto ragazzino, nel 1992 nel lager dell’Asinara, sottoposto al regime di tortura del 41 bis. Siamo stati un periodo in cella insieme. La prima volta che

Mamma, Nigeria

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  Mamma, Nigeria    Augusto, Aziz ed io.    “Papà morto,  sorella morta,  fratelli, tutti morti.  Mamma, Nigeria.  Solo mamma.  Qui, Augusto, tu mamma.  Mamma, Nigeria.  Trova lavoro a Aziz,  Augusto!”    “Difficile”.    “Trova lavoro,  tu mamma.”.    (P. Luporini) 

La guerra non si ferma

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  Afghanistan Marco Puntin – Emergency 83.000 persone testate per il coronavirus in totale, su una popolazione di 38 milioni. Fin dai primi giorni di marzo, quando l’emergenza sanitaria per il Covid-19 è diventata pandemia globale, abbiamo monitorato ogni piccolo segnale che potesse coinvolgere l’Afghanistan. Abbiamo da subito temuto i possibili effetti della pandemia in un Paese come questo, dove la guerra non si è mai fermata e il sistema sanitario è estremamente debole. Per tutelare il nostro staff e i nostri pazienti, abbiamo subito riorganizzato le attività dei nostri ospedali così da adeguare le procedure di igiene e sanificazione, introdurre regole di compartimentazione, definire al meglio le misure di prevenzione e tutti i flussi di sporco-pulito. I dati disponibili a metà luglio parlano di poco più di 35 mila persone contagiate e circa 1.100 deceduti a livello nazionale. La situazione sarebbe sotto controllo se non fosse ch questi dati sottostimano i numeri reali di

In zona rossa

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  Due mesi di lavoro nella Terapia Intensiva dell’ospedale della Fiera di Bergamo  Daniela De Serio  Emergency  Data ammissione primo paziente: 7 aprile 2020  Data conclusione delle attività: 26 maggio  5.855 procedure di vestizione-svestizione  12 letti di terapia intensiva gestiti da Emergency  “Quando a fine marzo sono arrivata a Bergamo, la Fiera era ancora un gigantesco capannone con soffitti altissimi. Il via vai dei volontari dell’ANA – Associazione Nazionale Alpini -, della Confartigianato, del personale del Papa Giovanni XXIII e dei nostri logisti e tecnici faceva capire che quella struttura sarebbe velocemente diventata parte della risposta di Bergamo all’epidemia che si era abbattuta sulla città e sulla sua provincia. Veder crescere il presidio medico in dieci giorni è stata una grande iniezione di fiducia e difficilmente ci avrei creduto se non lo avessi visto con i miei occhi: chi sapeva tirar su un muro ha tirato su un muro, chi sapeva installare l’impiant

VOCI DAL BUIO: Mario Trudu

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  Carmelo Musumeci  VOCI DAL BUIO Anche se spesso mi arrivano brutti commenti dai “buoni” che conoscono e puntano il dito solo sul male degli altri, e mai su sé stessi: “Chi è un criminale o mafioso, lo sarà per sempre” /“È già fuori”/ “Sì, è stato assolto, ma qualcosa avrà pur fatto”/ "Mi dispiace che si sia suicidato, ma alle vittime chi ci pensa?”/ “Se facessero del male a tua figlia?”/ “Devono marcire in galera”/ “Ci doveva pensare prima” continuo, quando posso, a dare voce ai detenuti, perché penso che ci siano tanti buoni fra i cattivi, anche se molti di loro non lo sanno, come tanti cattivi fra i buoni. Carmelo Musumeci L’ergastolano Pasquale De Feo ricorda Mario Trudu Una ragazza mi ha mandato un giornalino periodico che parla delle lotte, storie e bellezze della Sardegna. Questo è il numero cinque, ed è dedicato a Mario Trudu, anche la copertina ha un suo autoritratto, con sotto un suo scritto: “Qui dentro, se riesco a muovermi, a respirare, è perché riesco a camminare co

Le sbarre

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Carmelo  Musumeci E CHE VENDETTA SIA “Per me è sempre stato un mistero perché gli uomini si sentano onorati quando impongono delle umiliazioni a propri simili.” (Mahatma Gandhi) Ho sempre pensato che la gente non sia cattiva, ma che non sappia cosa accada nell’inferno delle nostre “Patrie Galere” o come funzioni la giustizia in Italia.  Questo spiega perché molti fanno spesso queste affermazioni: “Devono marcire in carcere”; Buttate via la chiave”; "Occhio per occhio, dente per dente”, (in questo modo si rischia di diventare ciechi e senza denti); “E alle vittime dei reati chi ci pensa?”; “Se l’è cercata”; “Ci dovevano pensare prima” ecc... Con queste convinzioni molte persone dormono sonni tranquilli e beati, fin quando in carcere magari ci finiscono loro, o qualche loro parente. Io invece penso che sia importante che le persone sappiano e s’interessino di quello che accade e come funzionano i loro ospedali, le loro scuole e i loro carceri, anche per sapere come vengo

Pubblica Assistenza esclusa dai servizi funerari

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Drammatiche implicazioni di una legge regionale che, se non modificata, produrrà a Luglio 2021 (praticamente domani) un drastico ridimensionamento delle attività della Pubblica Assistenza sul territorio da 131 anni a sostegno delle persone e famiglie in difficoltà. Cosa fa la Pubblica Assistenza della Spezia sul territorio?  Nel primo semestre del 2020 la Pubblica Assistenza della Spezia ha fornito alla collettività i seguenti servizi:  – Acquisto e consegna di 2.200 spese a famiglie in stato di necessità – Preparazione di 20 cene al giorno a persone anziane in difficoltà – Visite mediche gratuite ai senzatetto con il camper (in collaborazione con altri soggetti no profit) – Durante il Lockdown consegna ad anziani in stato di bisogno di 400 forniture di medicinali – Svolti 406 servizi di assistenza a persone senza fissa dimora con consegna di pasti caldi, coperte e     assistenza psicologica – Consegna quotidiana di generi alimentari alle mense dei poveri della città  – La

MELARA REBELDE, laboratorio collettivo di lotte contro il carbone

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Hernan Chavar - Quarto stato Massimo Lombardi Primi anni 80, Massimo entra per la prima volta alla Scuola Media "Carlo Cattaneo" di Melara, banco in prima fila a fianco della finestra, guarda fuori, ci sono il sole e quattro ciminiere che fumano.   Poco distante Mariella ritira il bucato dalla finestra... è tutto a pallini gialli, come il davanzale immerso completamente nella polvere.   Alla panchina di Via dei Pini, Pino illustra ad Alberto, il postino "rosso", gli effetti nocivi che la combustione del carbone produce sulla salute di chi abita sotto le ciminiere, ma anche di chi è lontano, "poiché i venti trasportano polveri anche nei borghi estremi del Golfo dei Poeti".   Roberto, Stefano e Marco costruiscono la vertenza ambientale e una mobilitazione senza precedenti, con migliaia di spezzini in corteo e molti di più dalla loro parte, fino a vincere il referendum.   Aldo sindacalista cerca di coniugare l'ambiente e il lavoro, "l

Lettera di don Luca Palei

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    Cari operatori e operatrici, cari volontari della Caritas,   ho deciso di scrivervi qualche riga, dopo che qualcuno, e, anzi, qualcuna di voi, in queste giornate, mi ha telefonato ferita e amareggiata per quanto letto sui media e sui social. Non scendo nel dettaglio per non dare il riflettore a chi non merita, anche se vi ringrazio per la vostra forte vicinanza di fronte alle offese gratuite di chi neppure mi conosce o addirittura è stato aiutato da Caritas e tuttora ha parenti che lo sono. Voglio rispondervi così: ho trascorso nove giorni a Suvero, presso la nostra Oasi Francescana, con 20 ragazzi delle Superiori. Ebbene voglio rassicurarvi: abbiamo speranza per il domani di avere buoni adulti, capaci di leggere la realtà in modo autentico e vero, magari anche aderendo a “Scienza e tecnica, come teoria e prassi, che ha per oggetto la costituzione, l'organizzazione, l'amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica”, significato di politica.   L